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IL SETTORE ALIMENTARE REGGE ALLA CRISI. NEL 2008 EXPORT A +10%. GLI ITALIANI NON RINUNCIANO ALLA SPESA PER IL CIBO E COMPRANO PIÙ VERDURE E PRIMI PRONTI. A PARMA IL CONGRESSO FEDERALIMENTARE

L’alimentare regge alla crisi meglio di altri settori, e gli italiani preferiscono tagliare il budget destinato a vestiti o viaggi piuttosto che alla tavola. Lo dice Federalimentare, l’organizzazione delle imprese di settore italiane, a Parma per il Congresso.

Nel 2008 infatti, nonostante un rallentamento delle vendite (-0,7% a prezzi correnti) e a un calo della produzione (-0,6%), l’export è cresciuto del 10%. Il fatturato è stato di 120 miliardi di euro, di cui il 16,7% dall’export, con l’industria del cibo che è il secondo settore produttivo del Paese. E per il 2009 le previsioni sono meno critiche di altri comparti: se la produzione industriale nel complesso è prevista in calo del 21%, per il food la diminuzione è stimata in un -3,5%.

“Le incognite - ha detto il presidente di Federalimentare Giandomenico Auricchio - riguardano i quattro principali mercati di riferimento del nostro export che sono Gran Bretagna, Francia, Usa e Spagna e che hanno fortemente sofferto della crisi internazionale. Sono tuttavia sicuro che le nostre imprese, se continueranno a investire in qualità e sicurezza alimentare e riceveranno un aiuto dalle istituzioni, saranno in grado di uscire dalla crisi”.

Ma quanto e cosa mangiano gli italiani? La spesa per la tavola, secondo una ricerca di Giampaolo Fabris, è quella alla quale si rinuncia meno volentieri: solo 2 italiani su 10 prevedono di tagliare il budget destinato a cibo e bevande, e altrettanti pensano addirittura di aumentare la spesa. In tempi di crisi, poi, la garanzia migliore è quella data dalla marca: oltre il 70% si dichiara attento al marchio.

I dati sul primo trimestre 2009 lo confermano lo: la spesa regge (-0,1%), e se vanno bene alimenti tradizionali come pasta (+2,4%), le carni avicole (+2,7%) e pesce (+3,6% fresco, +2,7% surgelato), c’è un vero e proprio boom per le vaschette di verdura pronta (+11,6%), a conferma dell’aumento del 16,7% nel 2008 sul 2007.
E, sempre nel segno del “pronto è bello”, secondo il Nielsen Consumer Confidence Survey, i primi piatti pronti sono aumentati nel 2008 addirittura del 47,2%. E cresce anche il “carrello salute”: in aumento i prodotti senza grassi (+24,7%), senza glutine (+17,2%), light (+7,7%), di soia (+4,7%), probiotici (+4,3%), ipocalorici (+1,4%) e quelli integrali (+2,2%). Per quanto riguarda i prezzi al consumo dell’alimentare lavorato, se nel 2008 si era registrata una crescita del +5,8% su base annua, il semestre settembre 2008/marzo 2009 ha segnato un -4,5%.

Le tendenze emerse dal Congresso di Federalimentare fanno vedere positivo anche ad alcuni sindacati di categoria. “Il settore alimentare - ha commentato il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza -conferma di essere uno dei pilastri centrali della nostra economia. In un contesto internazionale difficilissimo, i segni di vitalità e di dinamismo delle imprese sono molteplici. Fa bene al cuore, per esempio, sapere che l’80% delle piccole e medie imprese si attende una conferma o un aumento del fatturato 2009 e altrettanto ottimismo genera l’incremento del 2% dell’occupazione che si è registrato a Parma nel settore alimentare, sempre nel primo famigerato trimestre 2009 e in controtendenza con il dato generale del paese. In merito al rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore - ha concluso Mantegazza - confermo la mia convinzione sul fatto che Federalimentare insieme a Fai, Flai e Uila sapranno ricercare tutte le soluzioni utili per un rinnovo sollecito e positivo”.


Focus - Il Ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola: “Dalla contraffazione 50 miliardi di danni all’anno”

“Gli analisti stimano in 50miliardi di euro all’anno i danni della contraffazione dei nostri prodotti alimentari: una cifra enorme”. Lo ha detto il Ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, annunciando l’intenzione del Governo di intensificare la lotta alla contraffazione dei prodotti alimentari italiani. “I nostri prodotti - ha spiegato il ministro - hanno il record negativo, ma perché sono buoni, di essere copiati in tutto il mondo. Noi stiamo intensificando la lotta alla contraffazione”.

Scajola ha spiegato che questo è uno dei due punti d’intervento del Governo per sostenere il settore alimentare: un secondo fronte è lavorare con il settore “per avere un rapporto più equilibrato nell’interesse dei consumatori e delle piccole imprese con la grande distribuzione. C’è un problema di collaborazione più forte tra la grande distribuzione - ha spiegato ancora Scajola - i produttori e i consumatori. C’è chi ricarica di più e chi non ricarica niente, abbiamo bisogno di arrivare ad un protocollo d’intesa, a cui stiamo lavorando, e mi auguro che in tempi brevi possa diventare una buona collaborazione il consenso che ricerchiamo tra industria, distribuzione e consumatori”.

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