Per la Toscana del vino, una delle Regioni di riferimento del panorama enoico italiano e mondiale, il 2018 non è stato particolarmente brillante, almeno nella grande distribuzioni. Secondo i dati di A.Vi.To, l’associazione che mette insieme le principali denominazioni del vino toscane, tra gennaio ed ottobre 2018, c’è stato un calo complessivo delle vendite del -4% sul 2017. A renderlo noto Giovanni Busi, il presidente del Consorzio del Vino Chianti, la denominazione rossista più grande d’Italia, che parla di “una crisi che sta interessando il “sistema vino” toscano.
“Nonostante le buone performance nella grande distribuzione, non possiamo ritenerci assolutamente soddisfatti di questo 2018 - continua Busi - stiamo vivendo una situazione di difficoltà generale che ricade sulla pelle delle nostre aziende. La produzione, è noto, è calata, in base a stime provvisorie, del 10-15%. Tutto il settore agricolo vive un disagio che sta diventando sempre più strutturale. Facciamo appello a tutti i Consorzi affinché uniti possiamo affrontare questa situazioni e insieme presentare alla Regione Toscana le nostre richieste. Riteniamo fondamentale che venga analizzato al più presto questo preoccupante stato di cose e si proceda ad individuare mezzi e strumenti di sostegno per dare respiro ai produttori e far ripartire il settore. È necessario intervenire subito per evitare che i nostri competitors stranieri acquistino troppo vantaggio. Questi dati sull’andamento devono farci riflettere, è una tendenza che se si consolida rischia di provocare seri danni a tutta l’economia regionale”.
Un segnale di allarme importante che arriva, peraltro, da una denominazione che, invece, almeno a livello nazionale, ha vissuto un anno positivo: tra ottobre 2017 e ottobre 2018, nella Gdo del Belpaese, le vendite si sono attestate sui 55,9 milioni di euro, +6,9% in valore e del 3% a volume, a 15,8 milioni di bottiglie, con una crescita del prezzo medio del 3,8%, a 3,4 euro al litro, secondo i dati Symphony IRI per il Consorzio Vino Chianti. Un dato in controtendenza sull’andamento nazionale, che fa registrare un -6,2% delle vendite, grazei alle performance, in particolare, di Lombardia, Toscana, Lazio, Emilia Romagna e Liguria.
“Il Chianti continua ad andare forte sul mercato interno - sottolinea Busi - questi risultati consolidano la posizione della denominazione in Italia e dà un segnale positivo sull’apprezzamento e sulla riconosciuta qualità del prodotto da parte dei consumatori. Una performance che, unita agli ottimi risultati che stiamo ottenendo in Cina, grazie ad una strategia che portiamo avanti da ben sette anni e che sta dando ora i suoi frutti, riesce a ripianare le forti perdite registrate in gdo su altri mercati esteri, come in Canada o in Germania”.
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