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Il Sole 24 Ore

I Top wine italiani valgono 14 miliardi … Vino. Osservatorio Altagamma - Crescita nel mondo con la ristorazione premium … I grandi vini italiani - che sviluppano un fatturato intorno a 1,4 miliardi - puntano a crescere nel mondo, rilanciando su relazioni più strette con la ristorazione di alta qualità. È stato presentato ieri a Milano - nell’ambito di Seeds&Chips 2018 - l’Altagamma Top Wine Study, ovvero la prima ricerca estensiva sul consumo mondiale e sulle strategie di crescita per i produttori di vini di fascia alta, realizzato in collaborazione con EY- Parthenon da Altagamma, l’associazione delle imprese top brand italiane, che conta tra i propri soci cantine del calibro di Bellavista, Ferrari, Luce della vite e Ornellaia (Frescobaldi), Masi, Allegrini, Cà del Bosco, Mastrojanni (Illy), Feudi San Gregorio, Biondi Santi e Felluga per citare solo alcuni soci. Il business mondiale dei top wine vale circa 24 miliardi, gli Usa sono il primo mercato di consumo con circa 3,6 miliardi. I top wine offrono importanti opportunità. Le imprese italiane del settore, ad esempio, che esportano più del 60% hanno un margine Ebitda del 29% nettamente superiore a quel 9% che si riscontra nella media. Obiettivo dunque sulla ristorazione di fascia premium. Nell’ambito dell’indagine sono stati intervistati 400 ristoratori stellati Michelin su 2.700 in otto mercati chiave per il made in Italy e il
70% prevede una crescita del business superiore al 20% in 12 mesi trainata proprio dai vini di fascia alta. Per quanto riguarda la notorietà e la reputazione dei top wine, più della metà degli intervistati segnalano la Francia come paese produttore maggiormente accreditato, seguita dall’Italia (33%). La superiore qualità è riconosciuta come il principale attributo dei vini italiani. “Lo storytelling è ritenuto dalla ristorazione l’elemento più importante nell’interazione con fornitori e distributori - dice Matteo Lunelli, vicepresidente Altagamma -. Su questo il vino italiano può avere in futuro un forte vantaggio competitivo, grazie alla varietà e alle straordinarie qualità dei nostri territori, oltre alla capacità di innovazione delle cantine. Cruciale sarà l’abilità digitale di veicolare valori e narrazioni efficaci: una sfida da vincere, uniti”.

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