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Il Sole 24 Ore

Nel decreto Semplificazioni ... Più difficile diventare vino Docg... Un giro di vite per il passaggio dei vini da Doc a Docg in modo da consolidare la denominazione d’origine controllata e garantita come il vertice della piramide qualitativa dei vini italiani. È quanto è stato approvato in via definitiva dal Parlamento (insieme ad altre semplificazioni in materia di indicazioni in etichetta, definizione del periodo vendemmiale ed equiparazione tra organismi di certificazione privati e Camere di commercio) che ha dato il proprio via libera al dl 16 luglio 2020 n. 76 sulle “semplificazioni amministrative”. In sostanza sono stati innalzati i requisiti di rappresentatività perché la richiesta di upgrade sia valida e viene introdotto un criterio che assicuri la reale presenza della Doc sul mercato. “Il riconoscimento della Docg - spiegano all’ Unione Italiana vini - è riservato ai vini già riconosciuti a Doc da almeno sette anni, che siano ritenuti di particolare pregio per le caratteristiche qualitative intrinseche e per la rinomanza commerciale acquisita. Ma soprattutto che siano stati rivendicati, nell’ ultimo biennio, da almeno il 66% dei produttori e delle superfici vitate registrate e che negli ultimi cinque anni, siano stati certificati e imbottigliati dal 51% degli operatoli autorizzati”. La modifica é stata accolta con favore da tutte le organizzazioni della filiera vitivinicola, da Assoenologi all’ Alleanza delle cooperative, dalla Cia a Confagricoltura e a Copagri, dalla Federdoc alla Federvini e all’ Unione Italiana vini.

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