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Il Sole 24 Ore / Agrisole

L’ecosostenibilità scende in cantina … Cresce l’attenzione dei consumatori e delle imprese verso le pratiche produttive rispettose dell’ambiente… Uiv, Cnr e Università di Milano studiano un protocollo “eco-friendly” con il progetto Magis… Maggiore impegno nella sostenibilità ambientale, maggiore successo d’immagine. Si potrebbe riassumere così il pensiero di molti consumatori di vino in Italia secondo un sondaggio realizzato dal portale www.winenews.it in collaborazione con Vinitaly. Il 48% degli intervistati dice che un vino che nasce rispettando l’ambiente ha un valore aggiunto. L’impegno a rispettare l’ambiente da parte delle cantine italiane ormai non è più una notizia, visto che da anni, grazie anche a incentivi provenienti da fondi europei e regionali, molti imprenditori si sono indirizzati a produzioni “eco friendly”. Si è parlato di questo tema in termini di “futuro per l’enologia” anche lo scorso 23 febbraio a Verona in un incontro promosso proprio da Vinitaly che ha visto le testimonianze di alcuni tra i più noti viticoltori in Italia. Non è un caso quindi che molte aziende abbiano aderito in via sperimentale al progetto Magis, promosso dal Mipaaf che ha coinvolto alcune realtà tra cui Unione italiana vini, Università di Milano e di Torino, Cnr di Bari, con l’obiettivo di realizzare un vero e proprio protocollo di sostenibilità. L’iniziativa, partita lo scorso maggio, fa seguito alla direttiva Ue 128/2009 sull’uso sostenibile degli agrofarmaci che dovrà essere recepita entro quest’anno anche in Italia. In sostanza, il protocollo che dovranno seguire le aziende aderenti funziona un po’ come una ricetta da seguire per migliorare l’impatto sull’ambiente a partire dalle pratiche di intervento sul vigneto con agenti chimici. Nel documento sono poi spiegate operazioni di miglioramento della gestione delle viti per raggiungere il corretto equilibrio vegeto-produttivo e il monitoraggio delle attività di cantina. Per ogni azienda inoltre è prevista un’attività di analisi che andrà a misurare i parametri qualitativi e di salubrità delle uve e dei vini prodotti con il sistema Magis. Tra le attività anche la formazione all’utilizzo degli agrofarmaci e la promozione della difesa integrata anche in vigneto. Nella fase sperimentale le aziende aderenti saranno seguite dai tecnici della Bayer CropScience, società che ha messo appunto la “cura” Magis, che divideranno le operazioni in vigna utilizzando da un lato sistemi tradizionali messi in atto dall’azienda, dall’altro il protocollo di sostenibilità così da verificare la differenza di impatto ambientale.

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