02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore / Casa 24 Plus

Al Falconiere corsi di cucina per stranieri (ma non solo) ... Silvia Baracchi e il marito Riccardo protagonisti del nuovo libro di Mayes... I loro volti saranno sulla copertina del libro al quale sta lavorando Frances Mayes, autrice di “Under the tuscan sun”. Originari di Cortona, Silvia e Riccardo Baracchi, titolari del Relais & Chateaux Il Falconiere, sono stati la famiglia italiana per la scrittrice americana. E non solo. Insieme da 35 anni, pur essendo cinquantenni o poco più, i due sono un punto di riferimento per tutto il territorio, dal punto di vista turistico e anche enogastronomico. Da vent’anni investono le loro energie su questa zona valorizzando proprietà ed esperienze familiari. Lei, figlia di ristoratori, è chef; lui, pure sulle tracce di una tradizione, ha fondato un’azienda agricola (alla quale collabora l’enologo Stefano Chioccioli) di 20 ettari di vigneto e che produce alcune punte di diamante ripetutamente premiate da Wine Spectator, come Ardito o Smeriglio Merlot e Smeriglio Sangiovese, e olio extravergine d’oliva. Quasi dal nulla hanno creato, su una proprietà della famiglia Baracchi, quello che oggi è il Falcomere, quattro stelle lusso affiliato Relais & Chateaux: 22 fra camere e suite, un ristorante con una stella Michelin, una spa, tre piscine. Il tutto ristrutturando edifici esistenti (la classica villa toscana di metà Seicento, un casale, una cappella, alcuni annessi), o costruendoli ex novo con materiali locali e basso impatto visivo. Ed è qui che, in una cucina affacciata su ulivi e lavanda, Silvia insegna agli stranieri, ma non solo a loro, a cucinare i gustosi pici al pomodoro. Insieme allo chef Richard Titi, ha dato un’impronta personale e originale alla cucina: “Un mix tra tradizione e innovazione nella quale la Toscana si incontra con nuove proposte. Non amo la ripetitività e per questo cerco sempre nuove soluzioni, ma senza allontanarmi da stagionalità e semplicità”. “Abbiamo cominciato verso fine anni ‘80 - racconta Riccardo - con un prestito di 200 milioni ottenuto dalla banca. Naturalmente non bastò per realizzare il progetto iniziale che avevamo condiviso”, destinato a espandersi ulteriormente con gli anni. Nel 2000, ad esempio, i Baracchi hanno ricomprato un edificio della proprietà che la madre di Riccardo aveva venduto in precedenza, e ristrutturato e rilanciato la Locanda del Molino, gestita dalla famiglia di lei, dopo che il padre aveva deciso di ritirarsi dall’attività: ora è un altro punto di riferimento per la cucina tradizionale locale.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su ,