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Il Sole 24 Ore / Centronord

In regione censiti 93 vitigni autoctoni ... Arsia: valore aggiunto per il territorio... La biodiversità come ricchezza e arma di competitività nel mercato globale. Sono 93 i vitigni autoctoni della Toscana (53 di uva nera e 40 di uva bianca): un vero e proprio record, che i produttori di vino della regione intendono valorizzare, come è emerso nell’ambito della manifestazione “Vignaioli & Vignerons”. Non solo Sangiovese,dunque, che è il vitigno principe nel Chianti, ma anche il Prugnitello, il Mazzese e il Ciliegino per l’area grossetana, il Foglia tonda per il senese, il Bersaglina, il Pollera e il Fermentino a Massa e Carrara, l’Abrusco e l’Abrostine nel comprensorio fiorentino. Solo per citarne alcuni. “La grande ricchezza del patrimonio genetico che può vantare la Toscana rappresenta un valore aggiunto per l’intero comparto - dice Maria Grazia Mammuccini, direttrice dell’Arsia -. Questi vitigni ampliano la gamma dei sapori e consento no di creare un serbatorio a vantaggio dell’innovazione”. Il tratto distintivo, quel lo che fa la differenza con i vini dei Paesi emergenti (Australia, Cile, Stati Uniti), è il legame con il territorio. “Le nostre aziende hanno un’identità, strettamente legata alla tradizione e al territorio - dice Leonardo Frescobaldi -. È una carta vicente che anche alcuni concorrenti, per esempio californiani, stanno cominciando a scoprire, creando loro denominazioni e zone di produzione. La scelta giusta è quella di unire il vitigno al terreno che l’esperienza, oltre che la scienza, ci dice essere il più adatto - aggiunge -. Proprio come accade con il Sangiovese, le cui performance migliori sono indubbiamente legate ai terreni della Toscana centrale”. Restano due scuole di pensiero, tra chi ritiene che sia necessario attenersi ai disciplinari in maniera rigida, per non correre il rischio di innescare una deriva che porterrebbe alla standardizzazione del prodotto, e chi invece pensa che senza un rinnovamento sia pur parziale, difficilmente sarà possibile contenere la concorrenza dei produttori internazionali.

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