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IL SOLE 24 ORE - DOMENICA

A me mi piace ... A Scuola di natura e di sapori... Sempre più nel linguaggio dei media, nei mille convegni sul cibo, fa capolino il concetto “educazione al gusto”, così come ormai gli orti sono entrati, ad ascoltare i racconti, nelle mille terrazze e negli spazi liberi di tante metropoli e città, non solo quindi alla Casa Bianca. Tendenza o necessità di nuovi stili di vita? Ebbene la cultura del gusto e quella degli orti, contrariamente alle apparenze, sono strettamente legate. Questo è valido soprattutto per le nuove generazioni, che per l’assenza di una memoria storica rischiano di diventare consumatrici passive, ignoranti della provenienza dei cibi, dei loro profumi, sapori e odori. L’orto infatti può avvicinare ai ritmi della natura, cioè alla stagionalità di frutta e verdura, ai metodi naturali di coltivazione, nonché alle tradizioni locali, allo scambio “curtense” dei prodotti tra famiglie. Riporta soprattutto ai sapori veraci, ai profumi delle primizie che formano la memoria del gusto. Chi pensasse solo gli orti di piccoli borghi dimentica un passato made in Italy degli orti di città. Sull’educazione al gusto sono nati molti programmi, così pure sulla creazione di orti come campo di insegnamento nelle scuole o come attività per gli anziani. Ci sono, d’altro canto, anche delle idee che, proprio perché si pongono degli obiettivi più locali, possono diventare efficaci modelli. Il riferimento è “La nostra terra da amare con gusto” ideato e finanziato da Winenews: un progetto didattico-laboratoriale rivolto alle scuole di Montalcino (in particolare al III anno dell’infanzia e alla primaria dell’Istituto Comprensivo Insieme) che è entrato già nel Pof (Programmazione dell’offerta formativa) dell’Istituto. È dunque un esempio concreto in cui l’educazione alimentare è, a tutti gli effetti, una materia scolastica. Questo programma si fonda sullo sviluppo dei cinque sensi nelle quattro stagioni dell’agricoltura con attività didattiche a scuola ed esperienze all’aria aperta a contatto con la realtà “produttiva” del territorio di Montalcino (dove il 12% degli abitanti è straniero). I piccoli studenti, durante l’anno scolastico, realizzano loro stessi un orto, così da poterne seguire tutte le fasi di creazione e sviluppo nel tempo. Sine qua non.

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