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Il Sole 24 Ore / Inserto Plus

Quotazioni al rialzo in Sicilia e in Puglia. Parla Gianni Zonin - Vignaioli da tre generazioni ... La rivalutazione dei terreni agricoli non si limita agli ultimi sei o sette anni ma è iniziata molto prima. Partita a metà degli anni ’70 con la crisi petrolifera, la rivalutazione dei terreni da allora non si è mai interrotta”. A parlare così è Gianni Zonin, proprietario terriero ma soprattutto terzo produttore vinicolo europeo (possiede terreni per 3.700 ettari di cui 1.800 a vigna), membro di una famiglia che da più di tre generazioni lavora con il vino. Il primo vigneto di proprietà è del 1821 ma l’espansione è arrivata soprattutto nel dopoguerra: nel 1961 in Valpolicella, dieci anni dopo in Friuli, poi in Toscana nel Chianti, in Piemonte, nell’Oltrepò pavese, in Sicilia in Puglia e ancora una volta in Toscana, in Maremma. In mezzo c’è perfino un investimento all’estero, in Virginia negli Stati Uniti per produrre Barbera. In un mondo sempre più globalizzato avverte Zonin - la concorrenza sempre più agguerrita dei vini stranieri ha penalizzato i valori di quei terreni che negli ultimi anni erano cresciuti molto. L’agricoltura è un giudice onesto e anche se l’inflazione dichiarata è inferiore, l’agricoltura segna sempre quella reale. Poi ci sono le mode e certe colture vanno più di altre”. Secondo Zonin sull’incremento dei valori dei terreni agricoli negli ultimi anni hanno pesato alcuni fattori: la delusione per certi investimenti in Borsa e, quindi, il ritorno alla tranquillità della terra, un rendimento mimino superiore all’inflazione, il fatto che di terra agricola c’è n’è sempre di meno, quindi è diventata un bene raro e prezioso. ”La rivalutazione di certe zone più di altre dipende anche da fattori che prescindono dal valore reale - aggiunge Zonin - in Toscana, in particolare la Maremma è un esempio; in trent’anni, sta soprattutto negli ultimi dieci i prezzi sono quintuplicati, così come certe aree del trentino e oggi del Friuli. Negli ultimi 10 anni c’è stata poi la scoperta del sud: la Sicilia, considerata la nostra California, ma anche la Puglia, in particolare la zona del Salento. Ritengo che queste ultime due zone siano destinate ad apprezzarsi ulteriormente nei prossimi anni”. E in alternativa al vino le altre attività agricole che potrebbero rendere, secondo Gianni Zonin, sono l’allevamento del bestiame, “il latte ha sempre dato una certa redditività”, e a coltura dell’ulivo.

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