Il Sole 24 Ore / Marche

Aumenta l’occupazione nell’agroalimentare (+6%) ... Il business del cibo. Oltre 34mila le imprese del settore... Resistono, cambiando politiche e organizzazioni interne, per affrontare lo stallo: sono le 34mila imprese dell’agroalimentare, assorbite per il 95% da un’agricoltura in affanno da anni (le aziende sono calate del 24,4% in dieci anni) e con ricavi intorno ai 1.100 milioni. Per cambiare rotta è sui giovani che si impegnano associazioni di categoria (recente la nascita in provincia di Ancona
della Agia, Associazione giovani imprenditori agricoli come costola della Cia) e politica regionale (il Psr sostiene i giovani per avviare ma anche per potenziare le attività familiari). Buono lo stato di salute del vino (17.500 ettari coltivati a vite e 4.293 i produttori) che investe ora in promozione dopo il consolidamento qualitativo. Il Verdicchio, terzo vino italiano per export (+13% sul 2009) con 7,5 milioni dibottiglie e 41 milioni di ricavi, vanta mercati storici come Germania, Svizzera e Francia e si presenta ora nel Baltico e nel Nord America. Antonio Centocanti, presidente cantine Belisario a Matelica, conferma lo sforzo per il patrimonio viticolo: “Contiamo 150 soci per 300 ettari e contro la crisi forniamo loro personale e macchinari, oltre a tenere alta la remunerazione delle uve”. Si respira ottimismo nell’industria agroalirnentare (circa 1.700 aziende) e cresce l’occupazione (+6) che vede due vie per la ripresa: innovazione tecnologica e valorizzazione dell’imprenditore, anche in chiave di governance familiare. Come accade per Vincenzo Spinosi, alla guida dell’azienda di famiglia leader nel settore dei maccheroncini di Campofilone: “Abbiamo il dovere di investire sulla clientela e lo facciamo con qualità, servizio e promozioni. La nostra formula è tecnologia nel confezionamento e tradizione nella produzione”, commenta Spinosi, che è anche presidente dei produttori di Campofilone.