02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore / Plus

I casi Cavit e Caviro - Parla Parmigiani ( Banca Imi)
Le Coop pronte al salto verso Piazza Affari ... « Le società del vino quotabili - spiega Carlo Parmigiani, co responsabile società industriali del corporate finance di Banca Imi - sono quelle che fatturano almeno 100 milioni (secondo Mediobanca sono cinque, cioè Caviro, Giv, Cavit, Antinori e Fratelli Martini ndr). Con grande attenzione alla liquidità del titolo e al flottante, da cui dipende il successo omeno dell'operazione». Dottor Parmigiani, ultimamente si è parlato dell'Ipo di Giv.
In questo momento è culturalmente più semplice andare in Borsa per alcune cooperative, rispetto ad aziende familiari che, seppure conosciute e blasonate, hanno una certa diffidenza verso Piazza Affari. Al contrario, le coop hanno già strutture con vasta platea di soci. La Giv e la Cavit, che ha già 5mila soci, hanno queste caratteristiche. Tecnicamente, però le coop devono superare un passaggio prima della Borsa: cioè il conferimento delle attività ad una Spa.
Giv ha scorporato i terreni. Perché? In generale, in un'ottica di Ipo o di mercato, per le aziende vitivinicole è preferibile lo scorporo delle attività di gestione dalle attività immobiliari in quanto consente un maggiore rendimento sul capitale investito. Sul mercato esistono casi diversi: un gruppo quotato come Santa Margherita presenta limitati asset immobiliari, mentre Sella eMosca, controllata da Campari, possiede una tenuta di 600 ettari in Sardegna.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su