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Il Sole 24 Ore / Plus

Se l’amore per la vigna non è una moda ... Cresce la voglia di diversificare creando etichette. Molte le tenute in Toscana, Sicilia, Marche e Trentino... Da tempo la passione per il vino va di pari passo con la finanza. E se il caso di Gianni Zonin è quello più emblematico (è presidente della Popolare di Vicenza ma soprattutto vignaiolo da tre generazioni), il nome di Lapo Mazzei, ex presidente della CariFirenze e consigliere della Banca Findomestic, si lega allo chateaux più esclusivo e di qualità del Chianti, Castello di Fonterutoli.
Ci sono poi Vittorio Frescobaldi, ex presidente della Banca Steinhauslin, oggi con cariche in Banca Ifigest, al timone della prestigiosa griffe fiorentina, e Piero Antinori, ex membro della Fondiaria, il cui nome da sempre è la storia del vino toscano nel mondo.
E se il banchiere Christian Roger ha addirittura creato il fondo comune specializzato in grandi vini (Redgold Wine Investment), in Piemonte l’immobiliarista Luigi Zunino fa Barbera d’Asti (La Zanna).
Passando ad altri settori nella terra del Brunello sono arrivati i Nardi (dei trattori), i Loacker (dei biscotti), Andrea Illy (caffè), mentre sempre in Toscana hanno vigneti di pregio Ferruccio e Salvatore Ferragamo, proprietari della storica griffe fiorentina di moda. Ma la lista continua al petroliere Gian Marco Moratti, a Fabio Bertarelli, fino a qualche anno fa a capo del gruppo Serono, Aldo Maria Brachetti Peretti (è proprietario della Api Petroli e possiede vigne nelle Marche), Erik De Rothschild, ovvero mister Chateau Lafite che ha investito in Maremma, Antonio D’Amato, ex presidente di Confindustria, Paolo Marzotto, Enrico Bondi, Diego Della Valle, patron delle Tod’s.
Sempre nella settore moda-pelletteria opera Antonio Moretti, (marchio Car Shoe e Arfango) e socio in affari con Patrizio Bertelli (mister Prada) che ha vigneti nell’aretino ma anche a Magliano in Maremma e nella Val di Noto in Sicilia. I più noti sono forse quelli della Tenuta Setteponti che il padre di Moretti acquistò in parte negli anni ‘50 dalle principesse Margherita e Maria Cristina di Savoia-Aosta. I vini di Moretti hanno avuto diversi riconoscimenti. Il più importante l’ha ricevuto l’Oreno, giudicato nel 2005 dall’autorevole Wine Spectator’s il quinto miglior vino al mondo. Anche il vino (è un Sassicaia) di Guidalberto Guidi, presidente della Ducati Energia di Bologna (Guidalberto 2004 Tenuta San Guido), quest’anno è stato super premiato: tra gli altri ha ottenuto i tre bicchieri della Guida Vini D’Italia. Stesso riconoscimento all’Etna Bianco Superiore Pietramarina 2002, all’Etna Rosso Feudo di Mezzo Quadro delle Rose 2004 Tenuta delle Terre Nere e all’Etna Rosso Serra della Contessa 2003, tutti prodotti da Giuseppe Benanti, proprietario della Sifi, azienda leader italiana nel segmento oftalmico.

Chi ha puntato sui vitigni autoctoni...
Guidalberto Guidi, presidente della Ducati Energia di Bologna ha possedimenti in Toscana nella zona del Sassicaia. Nel 2007 il suo Tenuta San Guido ha ottenute i tre bicchieri della Guida dei Vini d’Italia.
Giuseppe Benanti, imprenditore nel settore della farmaceutica, nel 1988 intraprende uno studio sulla riscoperta delle vitivinicole dell’aria Etna. Da anni alcune sue etichette hanno avuto i massimi riconoscimenti.
Antonio Moretti, imprenditore toscano nel settore della moda e della pelletteria possiede vigneti in Toscana e in Sicilia. Nel 2005 il suo Oreno è stato giudicato tra i migliori vini al mondo dai critici di Wine Spectator.

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