Il Sole 24 Ore

Accanto al mare, alla montagna e alle città d’arte prende sempre più piede il turismo enogastronomico, che tra ottobre e novembre vive uno dei suoi momenti migliori. Un fenomeno difficilmente quantificabile in quanto spesso “agganciato” ad altri tipologie di turismo, sul quale però qualche stima è possibile. Ad esempio – secondo Agriturist – nelle 10.000 aziende agrituristiche (oltre la metà delle quali offrono anche la ristorazione) nel 2001 si supereranno i 2,3 milioni di arrivi per un giro di affari di circa 620 milioni di Euro (1.200 miliardi di lire). Si tratta peraltro di un settore al riparo dagli effetti delle tensioni internazionali ... La valorizzazione del territorio significa però anche un maggior coordimento tra gli operatori ... Nella scoperta delle “tipicità”, le cantine assumono un ruolo da protagonista, se si pensa agli 1,8 miliardi di Euro (3.500 miliardi di lire) derivanti dal turismo del vino. E se i superesperti delle cantine – secondo una ricerca del Censis servizi curata da Fabio Taiti – arrivano a circa 5 milioni di italiani che intendono fare nei prossimi mesi dei “turismi legati al mondo del vino”: nuovi viaggiatori che cercano anche paesaggi, ambienti, percorsi, gastronomie, prodotti tipici, eventi.
“Tutti gli operatori del settore – osserva Ornella Venica presidente del Movimento Turismo del Vino – sono coscienti che l’enogastronomia sia un comparto estremamente vitale. Basti pensare al milione di visitatori alla manifestazione “Cantine aperte”. Occorre però più chiarezza: il consumatore desidera un punto di riferimento, cioè la stessa risposta di qualità, mentre c’è una corsa degli attori sul territorio a primeggiare. Ritengo che occorra pianificare questo turismo; studiare tutti insieme le strategie, per arrivare a proposte qualificate, ciascuno intervenendo per il proprio ambito di competenza. Come Movimento del vino ci occuperemo delle cantine, per un’ulteriore qualificazione dell’offerta, in modo che i vignaioli siano in grado di rispondere in maniera completa al turista. Ecco il ruolo della formazione e di un coordinamento tra le iniziative in vista di piani di sviluppo territoriali mirati” ...