02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

Per conquistare nuovi appassionati in un Paese dove sta emergendo una vsta classe media, la Fiera di Verona, l’Ice e la Camera di Commercio italiana in Cina, hanno organizzato a Pechino la quarta edizione di China Wineitaly, che si è aperta ieri ... I marchi domestici più famosi fanno capo a cantine controllate di fatto dai “signori dell’alcol” mondiali: Dinasty (Remy Martin), Dragon Seal (Pernod Ricard), Haudong (Alllied Domecq); solo Great Wall è quasi totalmente in mano ad azionisti cinesi e di Hong Kong. Ma il pubblico più raffinato disdegna generalmente le etichette made in China. Preferisce quelle straniere, seguendo il motto che guida i nuovi ricchi un po’ in tutta l’Asia: bere francese, guidare tedesco, vestire (e anche mangiare, ormai) italiano. A causa delle ingenti imposizioni doganali, il prezzo medio di una bottiglia di vino si aggira intorno a 150 renminbi, vale a dire tra il 5 e il 10 % dello stipendio mensile di un impiegato ... Quali sono gli spazi per il vino italiano ? Oggi siamo i secondi fornitori (in quantità) e i terzi (in valore), ma al primo posto nei vini frizzanti. Per il futuro, il vademecumdi Orlandi è: “Il mercato cinese è difficile, ma promettente. Richiede una presenza costante. E più adatto ai grandi produttori con vini qualità media, che alle piccole cantine con prodotti sofisticati di nicchia. Prima cosa da fare: registrare le etichette per evitare di farsi copiare”. Ultimo, ma non meno importante: armarsi di tanta pazienza.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su