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Il Sole 24 Ore

Vini: il prezzo corre più dell’inflazione ... Il mercato del vino accusa il calo della produzione, che quest’anno è stata molto scarsa: appena 50,5 milioni di ettolitri, con una flessione di circa il 10% rispetto alla vendemmia 2000 e, quindi, la più avara degli ultimi 44 anni. Questo calo ha fatto da detonatore nella formulazione dei listini dei mosti, soprattutto i più richiesti come il Sangiovese della Toscana, il Nebbiolo del Piemonte, il Soave del Veneto e, tra le varietà internazionali, Chardonnay e Cabernet.
Per tutti valga l’esempio del Chianti Classico, i cui prezzi dei mosti nel pieno della vendemmia sono cresciuti anche del 30 % a circa 850.000 lire l’ettolitro, salvo poi scendere in queste settimane a livelli più ragionevoli. Viceversa, i prodotti di uve da tavola poco nobili hanno accusato flessioni anche molto evidenti.
Stesso andamento per quanto riguarda il mercato dei prodotti finiti, che già a inizio vendemmia evidenziava una tendenza sostenuta per certi vini e debole per altri. Un andamento, questo confermato dalla consueta rilevazione mensile dall’Ismea. L’indice grezzo dei prezzi dei vini rilevati a settembre dall’Istituto per la valorizzazione dei mercati agricoli, e rielaborati dall’Osservatorio del Salone del Vino, ha avuto un incremento tendenziale (cioè rispetto allo stesso mese del 2000) complessivo del 6,1 per cento. Si tratta di un tasso più che doppio rispetto a quello dei prezzi al consumo che in settembre è stato del 2,6 per cento.
Questa crescita non è uniforme, ma è differenziata per tipo di vino. A rincarare maggiormente sono i rossi doc e docg (+28% su base annua), mentre i bianchi si accontentano di un aumento inferiore all’1% (+0.8). Secondo l’Osservatorio, questa differenza riflette una tendenza in atto da anni, che tende a privilegiare i vini rossi a scapito dei bianchi. Se poi dai vini di qualità si passa a quelli da tavola i prezzi aumentano un andamento decisamente più negativo; mentre per i bianchi la crescita è di appena 0,1%, per i rossi si arriva al 4,3 per cento.

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