Il Sole 24 Ore

Per le bottiglie più rare collezionisti ed aste con prezzi da capogiro ... Viene da chiedersi se il lusso del vino sia costituito da una bottiglia rara o da un'etichetta costosa, o ancora da un rosso o un bianco di recene scoperta noto solo a pochi. Una risposta difficile, perchè, in realtà, seppur per pochi, il lusso in cantina è forse poter assaggiare una bottiglia molto costosa con un piatto povero o un vino di poco prezzo, ma di qualità, con una ricetta ricca. Cominciamo per gradi. Ci sono infatti alcuni miti, riservati a pochi, costituiti dalle vecchie straordinarie annate, a cominciare dai Bordeaux 1961, i cui valori sono alle stelle, oppure le griffe quali Petrus, Chateau d'Yquem, Chateau Haut Brion, Chateau Lafitte, Chateau Margaux, La Romanée Conti, Chateau Latour, Chateau Mouton Rothschild, Chateau Cheval Blanc, Dom Perignon, Krug e via dicendo. Vini costosi, non facili da reperire se non in cantine straordinarie come quella di Alain Champlain, medico di Montreal che ha trasformato la sua cantina pivata in ristorante per consumare 60.000 bottiglie di grandi vini francesi (dispone di circa 1.200 bottiglie di Chateaux d'Yquem). Oppure nella miglior cantina italiana e, tra le più importani al mondo, quella di Pinchiorri di Firenze. Grandi firme, ma negli ultimi anni anche emergenti, divenuti ormai più importanti perchè rarissimi da trovare, a cominciare dal Chateau Le Pin o dal Bordeaux St. Emilion La Mondotte. Lusso è anche poter stappare una bottiglia di oltre 100 anni, come è successo, qualche mese fa a Bricco Rocche dei fratelli Ceretto, noti produttori di Barolo e Barbaresco, anfitrioni di un evento senza precedenti: 4 magnum servite ai tavoli per un valore complessivo di oltre 40.000 Euro in vino. Quelle magiche bottiglie conservate in modo straordinarioo contenevano uno Chateau d'Yquem del 1893 ed uno Cheval Blanc del 1928. I pochi fortunati hann gridato al miracolo perchè quel bianco dolce e sapido al tempo stesso e quel rosso con il sentore di peperone erano ancora in stato di grazia. Ma le bottiglie ricercate e di pregio sono pure in Spagna dove la caccia al Pingus, rosso di Ribera del Duero è davvero serrata, così come l'Ermita (area del Priorat) del produttore Palacio, ottenuto da diverse varietà. Tra gli australiani è caccia grossa al Grange (shiraz in purezza, prodotto in Barossa Valley) dell'azienda Pendolfs, mentre egli Usa i più ricercati sono il Cabernet Sauvignon di Caymus, il Cask di Stag's Leap Wine, Opus One di Mondavi Rothschild, ma anche i vini del famoso regista Francis Ford Coppola. L'Italia da qualche anno però non è da meno perchè molti vini rossi toscani e piemontesi hanno cominciato ad entrare nelle grandi aste mondiali con un ruolo di primo piano a cominciare dal Sassicaia, prodotto a Bolgheri dal marchese Incisa della Rocchetta. E sempre in Maremma nascono altri due importanti vini: il Solaia di Piero Antinori e l'Ornellaia di Ludovico Antinori. Sempre in Toscana, oltre a Biondi Santi, produttore storico di Brunello, forse l'unico in grado di disporre di una cantina con bottiglie storiche, Case Basse di Soldera, sempre a Montalcino, il Tignanello ancora di Piero Antinori. In Piemonte svetta la griffe di Angelo Gaja, produttore con ormai notorietà mondiale famoso per i suoi Sorì Tildin e Sorì San Lorenzo. Non di meno conosciuto fra i "lussuosi" del vino, il Monfortino, Barolo dell'azienda di Giovanni Conterno, rosso assai conteso fra i collezionisti. Le annate più prestigiose dei vini citati è possibile reperirle solo nelle aste, sempre più frequenti, che si tengono a Londra, New York e da poco anche a Milano. Il vero lusso, comunque, non è quello di acquistare le bottiglie divenute veri gioielli, ma di potere scoprire in anticipo quei vini che diventeranno famosi ed assaggiarli senza ripianto per il valore acquisito: un privilegio di pochi.