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Il Sole 24 Ore

Il premio al vigneto rilancia il Marzemino di Isera ... Piccolo, forse minuscolo, ma pur sempre un baluardo davanti alla globalizzazione del vino. Un esempio di “mini-distretto” da poter replicare anche in altre aree vinicole del Paese, là dove esiste una “desistenza” ai vitigni apolidi (quali cabernet sauvignon, chardonnay ...) e c’è un’evidente potenzialità di vitigni autoctoni o storici o domestici per usare una terminologia cara al professor Attilio Scienza.
Si tratta del Marzemino di Isera ... questo vino rosso rubino, ottenuto da un vitigno vigoroso con delicati sentori di viola mammola, fruttato, leggermente amarognolo di retrogusto, è prodotto in tutto il Trentino (circa 2,5 milioni di bottiglie), ma il Marzemino di Isera ha delle peculiarità che lo caratterizzano ancor più ... 90 ettari da 98 viticoltori ... che immettono sul mercato 6-700.000 bottiglie. Il Marzemino è un vino che viene sempre accostato al grande Wolfgang Amedeurs Mozart che ebbe modo di assaggiarlo in suo soggiorno a Rovereto nel 1769 e lo troviamo nel Don Giovanni come “l’ecellente marzemino” ... il distretto del Marzemino di Isera, grazie a un’iniziativa del Comune “benedetta” dal professor Scienza, è riuscito ad attirare l’attenzione su questa piccola realtà con un premio al miglior vigneto, che oltre all’originalità ha avuto conseguenze davvero interessanti. E’ un’iniziativa da imitare per sostituire le solite e ormai logore selezioni di vini, perché sprona a curare soprattutto il vigneto, quindi l’ambiente; perché migliora la produzione in modo reale (e non fittizio, in cantina): perché ha ottenuto un risultato inaspettato. Si è riusciti a generare “valore nel territorio” con due viticoltori che hanno imbottigliato ed etichettato una prima produzione del vigneto giudicato “migliore”. Vini non banali, tutt’altro, così come sono stati giudicati ad un assaggio da una commissione di esperti, a cominciare dal Marzemino 2000 dell’azienda agricola Nailam di Celestino Zucal, prodotto in solo tremila bottiglie. Interessante, sebbene frutto di un uvaggio (teroldego merlot e marzemino) il Rosso Penin di Marco Tonini (due mila bottiglie).

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