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Il Sole 24 Ore

Per il Vinitaly 160.000 presenze e una raffica di accordi aziendali ... «Meglio non poteva andare e il successo non è solo della fiera ma di tutto il vino e delle imprese italiane», molte delle quali qui a Verona hanno annunciato nuovi accordi e investimenti. E’ soddisfatto il commissario straordinario dell’ente fiera di Verona, Pierluigi Bolla, per come sono andate le cose al 36° Vinitaly. «I risultati ottenuti – ha dichiarato al termine della kermesse iniziata giovedì scorso – non si sono limitati a raggiungere tutti gli obiettivi della vigilia: sono andati ben al di là di quanto noi tutti ci aspettavamo». Dati definitivi non sono stati ancora diramati dall’ente certificatore, ma da una prima indagine si parla di una crescita dei visitatori superiore al 15 %, facendo così stimare un dato assoluto vicino a 160mila presenze, quasi 20mila in più rispetto alle 141mila dell’edizione passata. Notevole la presenza di buyers stranieri nei primi due giorni, mentre nelle giornate successive a prevalere sono stati gli italiani. Sulla nazionalità, in prima fila americani, nordeuropei e giapponesi, mentre inferiore alle attese è stata la partecipazione di tedeschi e inglesi.
Ma a parte questo, si può dire che il 36° Vinitaly sia stato anche il Salone per annunciare nuovi accordi tra aziende. Intese di tipo strategico per aggredire i mercati esteri (per esempio quella di Vines & Wines) ma anche per dare impulso a dei veri e propri distretti vinicoli. E’ il caso dell’Associazione Grandi vini del Salento che raggruppa una ventina di aziende locali e il cui obiettivo è «diffondere la cultura della qualità, sviluppare progetti di formazione, valorizzare il territorio e coordinare strategie collettive di comunicazione» ha dichiarato il presidente Albano Carrisi, che alterna l’attività canora a quella di vignaiolo.
Accordi, ma anche nuovi investimenti. Come quello dell’azienda vinicola toscana Rocca delle Macie della famiglia Zingarelli (4,6 milioni di bottiglie per un fatturato di 23 milioni di euro di cui il 60% di export) che insieme alla cooperativa trentina La Vis ha annunciato la costituzione di una joint venture per un grosso investimento in Maremma. Un’operazione che l’amministratore delegato di Rocca delle Macie, Sergio Zingarelli, ha collocato nella logica di un «ampliamento dell’offerta delle due aziende in modo da essere più competitive sui mercati nazionali ed internazionali».

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