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Il Sole 24 Ore

Brunello: grande erede del Sangiovese ... Perché lo hanno chiamato Brunello ? Non è una località, né un vitigno, eppure contraddistingue probabilmente il vino italiano più conosciuto del mondo. E’ un nome di fantasia, antesignano di un modo moderno di chiamare i vini che non hanno una storia da ascoltare.

L’invenzione

Il Brunello ha compiuto oltre cent’anni. Il nome deriva dal colore caratteristico, a seguito del quale sembra che i contadini del comune di Montalcino chiamassero quel vino rosso che è stato “inventato” da Ferruccio Biondi Santi, farmacista enologo, che selezionò un clone particolare del sangiovese nella sua tenuta Greppo. Le uve, vinificate senza l’aggiunta di altre varietà, dettero inizio a una tipizzazione nuova dei vini toscani.

Doc e Docg

Per un lungo periodo il Brunello è rimasta una questione privata del Biondi Santi: forse gli unici che avevano creduto alle potenzialità di questo rosso, che poi è stato tra i primi ad ottenere la doc nel 1966 ed il primo assoluto ad arrivare alla Docg (denominazione di origine controllata e garantita). Ma fino alla fine degli anni ’70 non era così apprezzato come oggi.

Dal Biondi Santi ad altre famiglie

L’altra famiglia che in un certo senso, ha creduto in questo vino è stata quella dei Colombini, ma l’etichetta con la quale debuttò nel 1961 l’allora proprietario Giovanni Colombini, con la dicitura Brunello vicino allo stemma di famiglia, infranse l’amicizia con i Biondi Santi che appunto sentivano questo “marchio” come loro proprietà. Ai Colombini si aggiunsero poi i Franceschi (Col d’Orcia), la tenuta di Argiano.

La crescita dei produttori

La grande corsa al Brunello parte attorno alla fine degli anni 70. C’è a tal proposito un indicatore significativo: nel 1967 gli ettari di vini iscritti erano 76.53 con soli 37 produttori; nel 1977 sono passati a 421,24 con 74 produttori nel 1987 sono saliti a 790 con 111 produttori. Attualmente le bottiglie prodotte sono circa cinque milioni l’anno, i produttori sono aumentati a 210, gli imbottigliatori a 241, mentre gli ettari iscritti all’albo dei vigneti raggiungono quota 1450. L’ultima annata (1977) in vendita dal 1 gennaio 2002, è stata premiata con il massimo delle cinque stelle, mentre il 1996 si era fermato a tre stelle: un caso raro visto i risultati eccezionali toccati nell’ultimo decennio.

Dove acquistare Brunello

Biondi Santi, Tenuta Col d'Orcia, Banfi, Fattoria del Casato, Poggio Antico, Case Basse

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