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Il Sole 24 Ore

I prezzi frenano il vino novello. Da domani le vendite. Previsti rincari del 6% ... Il suo bouquet di frutta fresca può piacere o meno, ma è un
fatto che il vino novello di cui domani
si celebra l’arrivo sul mercato con più
di 18,5 milioni di bottiglie (+10% rispetto
ai 16,8 milioni del 2001), oltre a
essere il primo prodotto della vendemmia
appena terminata, costituisce un
elemento anticipatore delle
tendenze di mercato.
Dopo alcune annate con il
vento in poppa, ora il vino
novello è in una fase delicata,
soprattutto sui mercati internazionali,
dove la dinamica delle
consegne si scontra con la competitività
dei produttori locali. Nei primi sette
mesi del 2002 le nostre esportazioni sono
di fatto stazionarie con 9,5 milioni di
ettolitri, appena 200mila in più rispetto
allo stesso periodo del 2001. Questo
spiega perché al Salone nazionale del
vino novello alla Fiera di Vicenza, oltre
ai 175 produttori ed espositori di etichette
sono arrivati vignaioli e trasformatori
da tutta Italia, desiderosi di capire da un
incontro con distributori e ristoratori
quelle che sono le indicazioni per l’appuntamento
di fine anno. Indicazioni
che l’organizzatore dell’evento, Pino
Kail, definisce «positive sotto il profilo
della produzione e della domanda ma
che presentano una dinamica irregolare
sul fronte dei prezzi, cresciuti mediamente
del 6% a 4 euro la bottiglia, con punte
del 14% in Trentino, e ribassi del 40%
in Abruzzo».
Ed è proprio un esponente dell’enologia
trentina, Giacinto Giacomini di Cavit,
unica casa di novello a superare il
milione di bottiglie, ad avvertire «che
la crescita dei listini, da un lato, e la
poca conoscenza che tuttora esiste del
vino novello, dall’altro, ne frenano
l’export». Un problema che si intende
affrontare attraverso azioni promozionali
mirate a cui sta lavorando l’Istituto
nazionale del vino novello con due missioni
a Vienna e a Hong Kong, finanziate
interamente dagli associati (un centinaio
in rappresentanza del 65% della
produzione).
In questo contesto di mercato
fluido, cui non è estranea
la difficile vendemmia
2002, c’è un dato sorprendente:
quello della qualità.
«Il novello 2002 — dice
Sergio Zingarelli di Rocca delle
Macìe — si presenta ancora più fruttato
del solito». Un aspetto che trova
concorde l’enologo di casa Zonin,
Franco Giacosa, che parla di «un prodotto
particolare, da consumare giovane
e, soprattutto, che non deve essere
confuso con il vino classico».

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