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Il Sole 24 Ore

Il Tignanello «salta» il 2002 ... La decisione di non produrre il Tignanello 2002, uno dei più famosi e costosi vini di casa Antinori, non peserà sui conti del gruppo vinicolo toscano, che prosegue senza pause sulla strada della crescita. Per quest'anno Antinori ha messo in programma un altro balzo (+10% il fatturato previsto) dopo aver appena brindato a un buon 2002. Il bilancio, che il consiglio di amministrazione approverà a metà aprile, indica un aumento dei ricavi del 9% a 110 milioni di euro, in linea con le previsioni del budget, e un risultato operativo (Ebit) vicino ai 30 milioni, in crescita di circa il 10% sul 2001. L'export si è mantenuto al 56% del fatturato, grazie soprattutto al buon andamento degli Stati Uniti, uno dei principali mercati di sbocco del gruppo. «Negli Usa abbiamo ancora margini di crescita - spiega Piero Antinori, presidente del gruppo che conta 1.700 ettari di vigneti concentrati in zone particolarmente vocate del Paese - visto che non siamo ancora in una situazione di saturazione del mercato». Le confortanti previsioni per il 2003 sono legate all'entrata in produzione di nuovi vigneti e alla crescita di alcuni vini, anche se, sottolinea il presidente, lo scenario internazionale è incerto. «L'anno si è aperto all'insegna della calma nelle vendite - spiega Antinori - e con molti elementi che non aiutano, dalla recessione della Germania alle difficoltà del Giappone, dal calo del turismo al rallentamento dei consumi. In ogni caso credo che il gruppo abbia le potenzialità per crescere anche in un momento difficile». Per ribadire la scelta della qualità, Antinori ha deciso di rinunciare al Tignanello 2002, vino prodotto solitamente in 250-300mila bottiglie, vendute a quasi 26 euro l'una, che dunque assicura un fatturato di circa sette milioni l'anno. La decisione, legata alla scarsa qualità delle uve Sangiovese coltivate nel Chianti Classico per effetto del maltempo che ha colpito l'area, non avrà comunque ripercussioni sui conti futuri (il Tignanello avrebbe dovuto essere commercializzato a partire dal 2004), grazie alla copertura "assicurativa" che Antinori si è costruito nel tempo. Forte dei risultati, il gruppo Antinori sta inoltre accelerando il progetto di costruzione delle nuove cantine, che comporterà un investimento superiore ai 60 milioni.

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