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Il Sole 24 Ore

Tutti «pazzi» per le cantine: domani mille aziende vinicole apriranno i cancelli per ospitare oltre un milione di visitatori ... Dieci anni, e non sono pochi. Ma "cantine aperte", l'happening che ogni penultima domenica di maggio stimola centinaia di migliaia di persone a visitare le aziende vinicole di tutta Italia, sembra rinascere ogni anno più giovane. E forte, visto il milione e passa di frequentatori, che diventano tre milioni se si estende l'osservatorio all'intero universo del turismo del vino, il cui fatturato viene stimato dal Censis più di 2,5 miliardi di euro. Il tempo non solo non ha logorato il pensiero ispiratore di questa iniziativa che quest'anno coinvolge 975 cantine, ma l'ha aiutata a farla crescere con una celerità che nessuno avrebbe potuto immaginare. Neanche Donatella Cinelli Colombini, la donna del Brunello che nell'aprile del '93 la propose per la prima volta a un manipolo di amici presenti al VinItaly di Verona. «Se qualche anno fa mi avessero detto che sarebbe successo quello che vediamo oggi, non ci avrei creduto», dichiara stupefatto Gianni Zonin, presidente dell'omonimo gruppo vinicolo vicentino. «Oggi "cantine aperte" è diventato un fenomeno di massa che coinvolge persone di ogni ceto e cultura», osserva Cinelli Colombini, mentre nelle aziende del Casato di Montalcino e del Colle di Trequanda fervono i preparativi per accogliere alcune migliaia di persone. E per l'occasione annuncia il lancio di un "manuale", una sorta di vademecum dedicato al turismo del vino e all'ospitalità rurale. D'altra parte, se da un lato i numeri dicono che "cantine aperte" non ha mai perso il brio e la spontaneità dei primi tempi, dall'altro non si poteva lasciare all'improvvisazione un fenomeno di tale coinvolgimento sociale ed economico. Ecco allora un anno fa la proposta dell'allora presidente del Movimento del turismo del vino, la friulana Ornella Venica, di un decalogo vero e proprio per le aziende che fanno turismo rurale. «Quell'idea - sostiene Francesco Lambertini, neo presidente del Movimento - è andata avanti e oggi possiamo annunciare che è sulla rampa di lancio una campagna per promuovere la certificazione delle cantine che fanno ospitalità». Le aziende certificate, in base al livello di qualità riconosciuta dall'ente certificatore, potranno esibire 3,4,5 foglie, con un top fatto di 5 foglie oro. Lambertini, professore di economia all'università di Bologna ma è anche vigniaiolo nella tenuta di famiglia Bonzara sui Colli bolognesi, dice: «Il Movimento è un'associazione volontaria, quindi anche la certificazione è tale, ma farlo fare vuole trasparenza e competizione imprenditoriale. Noi riteniamo che chi visiti una cantina debba essere sempre tutelato». Dunque, il vino e il territorio come fattori di sviluppo dell'economia locale e non. Ne è convinto Marco Caprai di Montefalco (Umbria), la cui azienda ha dato spunto alla Fondazione Agnelli di promuovere una ricerca sul fenomeno del vino Sagrantino, vale a dire un vitigno praticamente scomparso che Caprai, investendo in ricerca, ha saputo riscoprire e valorizzare. Quella stessa ricerca che fa dire a Carlo Pietrasanta, presidente del Movimento in Lombardia, che «aprire le cantine al pubblico è un atto assolutamente imperdibile per chi ama il buon bere, ma è anche un'esperienza umana e culturale che va al di là dell'interesse enologico». Questo spiega perchè le aziende vinicole «in occasione di "wine day" - sostiene Barberina Oltrone Visconti di Villa Peirano di Albarola piacentina - fanno da punto d'incontro per tutta una serie di iniziative che sensibilizzano l'interesse dei visitatore. Noi, per esempio, oltre a offrire prodotti tipici della zona, diamo spazio a una mostra di piante ornamentali e a una carrellata di decine e decine di Ferrari storiche». Cultura enologica, ma anche arte plastica e pittorica un po' in tutte le 144 aziende piemontesi che aderiscono all'iniziativa, con l'Enoteca regionale di Mango che presenta una collezione di 152 Moscati d'Asti di 52 Paesi, oltre a musica e danze sull'aia proposte dalle cantine Berta di Mombaruzzo. E non manca chi coglie l'occasione per fare solidarietà. Com'è nel caso delle 45 cantine dell'Abruzzo, che hanno deciso di devolvere all'Ail di Pescara per la ricerca e la lotta contro la leucemia, 50 centesimi per ogni bottiglia venduta in occasione di "cantine aperte". Che qui si è deciso di fare durare non uno ma due giorni, oggi e domani. E forse non è sbagliato.

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