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Il Sole 24 Ore

Investimento da 15 milioni per la cantina di Soave ... Il nome è Borgo Covergnino dalla località in cui sorge, ma si legge Cantina sociale di Soave ed è quanto di più intrigante possa essere una cantina vinicola di nuova generazione, inserita in un contesto territoriale storico e di rara bellezza: la rocca di Soave. All'esterno, un gruppo di costruzioni basse dal colore caldo che si integrano perfettamente con il sovrastante castello medioevale con tanto di mura merlate che si inerpicano sulla collina; dentro, un concentrato di tecnologie e sistemi computerizzati che gestiscono automaticamente i processi di pigiatura delle uve, della fermentazione dei mosti, dei vasi vinari in acciaio e delle migliaia di barrique perfettamente allineate lungo le gallerie scavate nella roccia sotto la rocca. «Ci sono voluti due anni di lavori per arrivare ad avere questo nuovo gioiello», spiega il presidente Luigi Pasetto al taglio del nastro. «Sapevamo di dovere rispettare una lunga serie di impegni di tipo ambientale, logistico e strutturale - aggiunge - ma tutto ciò alla fine ha solo reso più interessante la nostra sfida. Che non era solo quella di avere una bella e moderna cantina, ma che fosse quella giusta dove concentrare tutta la produzione di vini di qualità superiore come Rocca Sveva e degli spumanti Equipe 5 e Maximiliam». Oltre 30mila metri quadrati di cui 10mila coperti sotto la collina, Borgo Covergnino (comprende anche un centro convegni con 800 posti, una foresteria e un ristorante) la nuova cantina - realizzata con un investimento complessivo di 15 milioni di euro - è il quarto impianto di vinificazione che fa capo alla Cantina sociale di Soave. Che a questo punto dispone di una capacità produttiva tra le più alte in Italia (circa 600mila ettolitri). «Il mercato del vino è in fermento in tutto il mondo e per reggere la sfida è necessario investire in qualità - aggiunge il direttore generale Bruno Trentini -. Il nuovo investimento si inserisce in questo quadro, che per noi è la naturale evoluzione di un sistema produttivo che punta al meglio. D'altra parte i numeri sono dalla nostra parte, con la crescita dei vini imbottigliati e distribuiti con i marchi propri della cantina». Oltre 1.200 soci-conferitori con 3.500 ettari di vigneti disponibili, la Cantina di Soave con l'acquisizione della cantina di Cazzano è diventato anche uno dei maggiori produttori di Valpolicella, l'altro grande vino (rosso) veronese. Del totale vino prodotto (circa 500mila ettolitri) la metà viene venduta in bottiglia: nell'esercizio luglio 2002-giugno 2003 sono state prodotte 30 milioni di bottiglie per un fatturato di 57,4 milioni di euro (+6,5%) di cui il 60% maturato sui mercati internazionali.

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