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Il Sole 24 Ore

Un voto ai vini di Sicilia: oggi enologi internazionali valutano la nuova produzione ... Tempo di voti in Sicilia. Oggi i vini di 25 aziende siciliane saranno valutati dagli enologi e da ottanta giornalisti di tutto il mondo. Il rating arriva prima dell’imbottigliamento, prima del compimento del ciclo di maturazione, e la scelta di tempo dà il nome alla manifestazione «Sicilia en primeur», organizzata dalla sezione siciliana di Assovini al Castello Utveggio. I giornalisti di quindici Paesi, tra cui Cina e Giappone, potranno assaggiare i vini travasati dalle botti e dalle barrique, oltre a quelli già in commercio. Una commissione di esperti creata da Assovini giudicherà l’annata 2003 del vino siciliano, con una serie di controlli incrociati che comprendono le analisi chimico-fisiche e organolettiche. È la prima volta che si organizza in Sicilia un evento del genere e Lucio Tasca d’Almerita, presidente di Assovini Sicilia, dà già l’appuntamento all’anno prossimo, l’11 marzo, intenzionato a farne una vetrina annuale del vino siciliano. «È un evento storico per la nostra terra. Mai in passato - spiega - era stato ospitato un gruppo così ricco di esperti provenienti da tutto il mondo per degustare professionalmente i nostri vini. Proprio il vino è uno dei migliori ambasciatori della cultura siciliana nel mondo». Non solo. È anche una delle industrie più sviluppate nell’isola con 30.000 addetti impiegati stabilmente su 130.000 ettari di terreno con una produzione media di 65 quintali per ettaro. La provincia più «vitata» è Trapani, dove si concentra il 70% della produzione regionale. Il successo dell’enologia siciliana è sottolineato anche da un non autoctono come Gianni Zonin, che sei anni fa ha deciso di scommettere sull’isola con l’acquisto del Feudo dei Principi di Butera, dove oggi ha 140 ettari vitati. «C’è stato un gruppo di aziende siciliane che ha guidato un cambiamento nel settore - racconta - e io ho dato una spinta esterna, sono stato il primovenuto da fuori per investire in Sicilia. L’iniziativa di questi giorni è la dimostrazione che il vino siciliano è molto migliorato in questi anni. E qui le potenzialità sono altissime». L’anno scorso la produzione siciliana ha superato 6,5 milioni di ettolitri, il 6% in più rispetto all’anno precedente, ma circa il 13% in meno se confrontata con la media del quinquennio. Se si toglie il mosto muto, rimangono circa 365.000 ettolitri a marchio doc e docg mentre le igt sfiorano il milione e mezzo. Le prime sono aumentate del 9,6% sul 2002: segno che la qualità sta crescendo ulteriormente, anche se le igt sono in calo del 4 per cento.

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