Il vino «assorbe» calore dal suolo ... C'è ma non si vede. Non toglie terreno ai preziosi vigneti intorno al lago di Caldaro, non usa energia tradizionale, "respira" dalla terra e con la terra. La nuova cantina della tenuta Manincor del conte Michael Goess-Enzenberg è uno straordinario concentrato di innovazione e tradizione.
«Avevamo bisogno di spazio per lavorare il vino e farlo maturare - dice GoessEnzenberg - ma non volevamo toglierlo alla tenuta e non volevamo pesare sull'ambiente che ci circonda. Per due anni un pool di architetti e ingegneri, coordinato da Walter Angonese, Rainer Koeberl e Silvia Boday, ha studiato il problema ma alla fine il risultato è stato ampiamente soddisfacente e risponde al mio credo: confidare nella natura in tutto quello che si fa».
La cantina è stata interamente costruita sottoterra: si estende su tre piani, complessivamente per oltre 3.000 metri quadrati, ma all'esterno il profilo della collina non è cambiato né sono stati eliminati i vigneti. Il nuovo manufatto, infatti, è stato realizzato in profondità, è stato coperto con un strato di cemento speciale di 80 centimetri e sopra è stato riportato terreno per 150 centimetri, dove è stato piantato un nuovo vitigno, fino a ricostruire esattamente il precedente profilo altimetrico. Ma se questa è la soluzione architettonica ben più sofisticata è quella energetica. A "condizionare" naturalmente un ambiente delicato come la cantina, infatti, c'è un impianto geotermico alimentato da 28 sonde che arrivano fino a 70 metri di profondità. Una pompa e uno scambiatore di calore assicurano il clima. «Con questo sistema - dice Michael GoessEnzenberg - possiamo arrivare a una temperatura dell'acqua fino 48 gradi. Per le ulteriori esigenze e per il riscaldamento della casa e degli altri ambienti abbiamo invece realizzato un piccolo impianto a biomassa alimentato dai residui di lavorazione del vigneto, del frutteto e del bosco della nostra tenuta che si estende su 45 ettari».
C'era il problema dell'umidità, questione non trascurabile per il vino. Per risolverlo s'è costruito una sorta di grande corridoio a monte della cantina lungo 120 metri, alto 12 e largo 4. È una specie di enorme polmone naturale sulle cui pareti, usando lo stesso sistema di irrigazione del vigneto, viene fatta scorrere o viene tolta l'acqua secondo il tasso di umidificazione richiesto dai vari ambienti.
«Per realizzare il tutto abbiamo dovuto ricorrere ad aziende altamente specializzate ma in un anno e mezzo la cantina era pronta - commenta Goess-Enzenberg - abbiamo speso 6,5 milioni, approssimativamente un 20-25% in più rispetto a una costruzione tradizionale, ma un impianto di questo tipo ha una durata secolare».
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