02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

L'Italia diserterà Bordeaux. Lite con la Francia sul vino. Il Vinexpo non rispetta gli impegni: via le nostre aziende ... Il vino torna a dividere Italia e Francia. Questa volta però i protagonisti non sono i vigneron che rovesciano il vino italiano sulla strada, ma direttamente le istituzioni, con l'Ice che, spiazzato dal mancato rispetto delle clausole contrattuali da parte dei francesi, ha deciso di non partecipare al prossimo salone Vinexpo in calendario a Bordeaux per metà giugno. E una kermesse del vino senza l'Italia potrà pure fregiarsi dell'appellativo "mondiale", ma con un neo grande come un campo di calcio e 150 aziende in meno.
La crisi ha assunto il carattere dell'ufficialità con una lettera del direttore dell'Istituto del commercio estero, Ugo Calzoni, che ha informato della « sofferta decisione » il vertice di Vinexpo e della Camera di Commercio di Bordeaux, dando peraltro mandato allo studio legale Tubiona di Parigi di elencare una lunga serie di danni materiali e di costi già sostenuti dalle imprese italiane. La lettera è solo l'ultimo atto di una schermaglia maturata all'ombra delle difficoltà commerciali che colpiscono il settore del vino, in particolare quello francese per il quale è stato chiesto e ottenuto dall'Unione europea il riconoscimento dello stato di difficoltà.
Per capire l'accaduto bisogna fare un passo indietro e arrivare al 2003, quando la rappresentanza italiana a Vinexpo fu spezzettata in tre diverse location. Il fatto, stigmatizzato dagli espositori italiani, indusse Calzoni a prenotare con largo anticipo uno spazio di mille metri quadrati senza soluzione di continuità nel corpo centrale del salone, più altri 200 metri per le degustazioni nel padiglione numero due.
Per la direzione generale di Vinexpo la richiesta era fattibile se, contemporaneamente, l'Ice si impegnava anche ad acquistare altrettanti spazi al Vinexpo edizione di Chicago di giugno 2004. Fu accordo a prima vista, con la soddisfazione di ambo le parti e delle aziende partecipanti. I problemi però sono in agguato. Nel marzo scorso l'Ice, dopo avere prenotato per tre serate l'uso dei grandi saloni della bellissima sede della Camera di Commercio di Bordeaux per le manifestazioni collaterali, riceve comunicazione dalla presidenza della stessa Cdc che i locali non hanno più l'agibilità, sicchè le manifestazioni potevano pure essere fatte ma a patto che gli italiani sottoscrivevano l'assunzione delle responsabilità.
A Roma si comincia a sospettare sulle reali intenzioni dei bordolesi. Intensioni che puntualmente si sono dispiegate in tutta la loro assurdità una settimana fa, quando la direzione di Vinexpo comunica all'Ice che i mille e duecento metri chiesti dall'Italia sono, sì, disponibili ma non in un corpo unico, bensì spezzettati in una quindicina di location. E nessuna delle quali in posizione centrale. Roma non ha gradito.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su