Vinarte, entro breve in Italia le bottiglie di Cramposia (Romania) ... Dal Castello della Paneretta al Castel Bolovanu. Dal Chianti classico al Cramposia. La Romania di Fabio Albisetti è fatta di vigneti. Quattrocentoventi ettari divisi tra quattro aziende per produrre 35 etichette: riesling, cabernet, sauvignon, insieme alla riscoperta dei vitigni autoctoni, come il Cramposia e l'Alotus. Un altro mondo rispetto alla tenuta toscana, dove Albisetti produce 150mila bottiglie selezionatissime marchiate Castello della Paneretta. Ma è un mondo che entusiasma Albisetti: «Oggi facciamo due milioni di bottiglie in Romania e in 5 anni arriveremo a dieci milioni. Il mercato locale ha un potenziale enorme: consumano meno degli italiani, quasi 30 litri a testa, ma ancora oggi bevono tanto vino sfuso. E per chi imbottiglia è un'occasione. Noi siamo già in 1.600 ristoranti e in 140 grandi superfici, praticamente tutta la Gdo ». A Bucarest Albisetti (67 anni) è atterrato quando c'era ancora Ceausescu. Nel '78 ha cominciato a comprare carne attraverso la società di Stato Prodexport per la Frimo, la società di trading che oggi è controllata al 51% da Cremonini, di cui Fabio conserva il 49% con il fratello Mirko. « Dopo la rivoluzione - racconta - sono tornato con uno spirito diverso, pensando di vendere soprattutto sul mercato interno. Ho preso un salumificio e ancora va bene. Poi ho acquisito la prima azienda vitivinicola, una vecchia cantina e ho cominciato a costruire. Qui sanno fare benissimo il vino. L' 85% della produzione la vendiamo sul mercato interno ma andiamo anche all'estero». E in Italia? « Sono sicuro che tra qualche anno sugli scaffali troverete accanto ai "soliti" vini cileni e australiani, le bottiglie romene » , scommette Albisetti. Per Vinarte, la società che comprende Terase Danubiane, Villa Zorilor e Castel Bolovanu, lavorano tutto l'anno 180 persone: 179 romeni e un enotecnico italiano. Con gli stagionali si superano le 500 persone.
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