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Il Sole 24 Ore

I sommelier chiedono l'albo. L'Ais festeggia i 40 anni di attività e punta a ottenere un corso di laurea ... Il sommelier quale comunicatore privilegiato e miglior alleato del vino in Italia e nel mondo è in attesa di albo e attestato universitario. Non è la pretesa di oscuri addetti alla mescita, ma il traguardo di una categoria professionale che da quarant'anni ha l'ambizione di avere lo status di professionisti nella gestione e nell'arte del buon bere; una categoria, cioè, composta di operatori indipendenti assurti negli ultimi anni agli onori del mercato, ma da sempre preziosi collaboratori di produttori, ristoratori e consumatori. Fondata a Milano nel luglio del 1965 da quattro (di numero) appassionati e amanti del vino, l'Associazione italiana Sommelier (Ais) ha ottenuto la personalità giuridica nel 1973 e oggi conta 31.500 iscritti in tutto il Paese. Il numero è destinato a crescere ulteriormente, a mano a mano che nuove leve di giovani e no si sentano piacevolmente conquistati dalla cultura del vino; quella stessa cultura che l'Ais contribuisce a diffondere attraverso corsi di formazione che svelano i segreti del vino e l'abc della gestione di una cambusa.

Un ruolo dunque cruciale per migliorare la conduzione di un ristorante, di una pizzeria o dei sempre più numerosi winebar quanto utile nella formazione del prezzo di una bottiglia al tavolo. Per questo il presidente dell'Ais, Terenzio Medri, in occasione della festa del quarantennale avvenuta ieri a Varese, è stato esplicito nel dire che ormai i tempi sono maturi per arrivare all'ottenimento dell'albo professionale.
Anche perchè la categoria - ha osservato - sta ottenendo riconoscimenti in tutto il mondo, l'ultimo dei quali risale a qualche mese fa con la conquista da parte dell'italiano Enrico Bernardo del trofeo di miglior sommelier al mondo, dopo le precedenti vittorie di Pietro Sattanino ('71) e di Giuseppe Vaccarini ('78). Riconoscimenti ma soprattutto richieste da parte di Paesi esteri che si stanno avvicinando al mondo del vino e sono desiderosi di creare una propria struttura di sommelier. Per farlo intendono avvalersi dell'esperienza di professionisti italiani.

In quest'ambito di crescita professionale, Medri ha annunciato di avere raggiunto un'intesa con l'Associazione maitre italiani (Amira) per realizzare un corso di formazione di personale che sappia combinare le due specializzazioni di sommelier e di maitre d'albergo. Non solo, ma il fatto più sorprendente è la proposta giunta all'Ais di due università italiane che intendono valutare l'opportunità di creare dei corsi di laurea specifici per sommelier. (arretrato de Il Sole 24 Ore del 9 luglio 2005)

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