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Il Sole 24 Ore

I fratelli Zingarelli creano la tavola di Olive Garden … Da Times square a Fizzano di Castellina in Chianti, passando per Roma. Ovvero dall'ombelico di Manhattan al cuore del Chianti classico, dove per quattro volte l'anno gruppi di dieci cuochi provenienti da Stati Uniti e Canada si avvicenderanno come bravi apprendisti stregoni dietro i fornelli della Riserva di Fizzano. Il motivo? Scoprire i segreti della cucina tipica made in Italy, per poi proporla al di là dell'Atlantico. E questo, mentre nella città eterna l'équipe di architetti dello studio Archiquattro ridisegna i layout di centinaia di ristoranti e prepara i bozzetti di piatti personalizzati per ciascun menù destinato agli americani che ogni giorno siedono nei 540 ristoranti della catena Olive Garden. Che, nel frattempo, ha già inserito nella propria carta alcune proposte originali della tavola toscana, accompagnate dai vini di Rocca delle Macìe della famiglia Zingarelli, punto nodale dell'accordo triangolare.
Tutto è nato da un soggiorno alla Riserva di Fizzano di proprietà della casa vinicola Rocca delle Macìe da parte del top management di Olive Garden, che con la catena Red Lobster ( 750 ristoranti) costituisce il core business del gruppo Darden Restaurants quotato alla borsa di New York. Conquistati dal paesaggio chiantigiano e dai cibi e vini toscani, i manager della catena propongono al presidente di Rocca, Sergio Zingarelli, un accordo che prevede la rivisitazione dei menù ma anche la ristrutturazione degli interni dei 540 ristoranti che con l'insegna Olive Garden sono presenti in Usa e Canada. L'accordo prevede due parti: la realizzazione dei menù e la preparazione del personale, che avverrà seguendo un corso di cucina di due settimane alla riserva di Fizzano e dedicato esclusivamente ai cuochi della catena nordamericana. Della ristrutturazione dei locali si occuperà invece lo studio romano Archiquattro (Lucia Peretti, Antonino Commis e Fabio Zingarelli, fratello di Sergio): questi oltre a fornire il prototipo del lay out ha il compito di scegliere materiali e definire le decorazioni da cui deve emergere il tocco dell'italianità, mentre degli acquisti se ne occuperà direttamente la catena americana. Per Sergio Zingarelli l'accordo con gli americani è, in generale, una conferma dell'attenzione che al di là dell'oceano c'è per il made in Italy; per i vini dell'azienda è una opportunità incredibile di crescita sul mercato americano, che già oggi costituisce l'area più importante dopo l'Italia. Fondata dal padre Italo Zingarelli, Rocca delle Macìe possiede 200 ettari di vigneti in Toscana con 4,5 milioni di bottiglie prodotte, cui si sommano un milione di bottiglie di aziende partner di tutta Italia che hanno affidato la distribuzione a Zingarelli.

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