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Il Sole 24 Ore

Da Buonitalia 50 milioni per l’export alimentare… Coordinamento dell’attività di promozione, servizi alle imprese per favorire il processo di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese agroalimentari; registrazione e tutela dei marchi a denominazione di origine sui mercati esteri. Sono i tre cardini su cui poggia l’attività di Buonitalia, la società che fa capo al ministero delle Politiche Agricole, partecipata da Ice, Unioncamere e Ismea. Dopo un lungo periodo di rodaggio, che ha portato nell’ultimo anno i dirigenti di Buonitalia a stringere una serie di convenzioni anche con le regioni e contatti con le associazioni territoriali del sistema agroalimentare italiano, ora sono arrivati anche i 50 milioni promessi dal ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno. Nel trasferimento dei fondi da Sviluppo Italia all’Istituto sviluppo agroalimentare (Isa), sancito con il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri sono infatti compresi anche 50 milioni destinati a sostenere l’attività di Buonitalia. Il punto di forza della nuova strategia per aprire nuovi sbocchi commerciali all’estero – nonostante la grande immagine di cui gode all’estero il made in Italy la quota dell’export alimentare è ferma al 15%, contro il 18% della media europea e il 22% dei francesi – è il contratto di internazionalizzazione. “Tenuto conto delle dimensioni molto piccole che caratterizzano il sistema produttivo del sistema agroalimentare italiano – spiega il presidente di Buonitalia, Fabrizio Mottironi – puntiamo a focalizzare l’attenzione su 20-25 mercati target, prevalentemente nelle grandi aree metropolitane, fuori dai tradizionali mercati di esportazione come quelli europei e gli Stati Uniti”. Per sostenere la competitività delle imprese Buonitalia si farà carico di offrire un serie di servizi attraverso bandi mirati ai singoli mercati, aperti a raggruppamenti di piccole e medie imprese agroalimentari – organizzate in consorzi o altre forme societarie – in modo tale da garantire una gamma completa di prodotti di qualità. Oltre alle azioni promozionali, le imprese che partecipano alle iniziative potranno contare anche su un’offerta di servizi strategici, dai trasporti alla logistica, fino all’imballaggio, organizzati sempre con il sistema dei bandi aperti a raggruppamenti di imprese del settore. “In questo modo – ha aggiunto Mottironi – intendiamo svolgere il nostro ruolo di cabina di regia, puntando sul coordinamento delle attività di sostegno all’export, superando la frammentazione di iniziative ma anche di competenze che finora non ha certo giovato al successo del made in Italy alimentare nel mondo” (arretrato del 2 novembre 2005).

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