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Il Sole 24 Ore

Il Gruppo Italiano Vini si trasforma da Coop a Spa ... Decolla il progetto Spa del Gruppo italiano vini (Giv), uno dei protagonisti del vino controllato dalla cooperazione italiana, che da oggi si presenta ai mercati con la nuova veste societaria. E l’ambizione di volere ulteriormente proseguire nello sviluppo interno, oltre che con la precisa volontà di «cogliere le opportunità che nel frattempo dovessero presentarsi», come dichiara il presidente Rolando Chiossi commentando il bilancio aggregato 2005.

L’intento è, dunque, cruciale per un gruppo che già oggi vende in 60 Paesi più di 70 milioni di bottiglie (+6% sul 2004), vanta ricavi per 290 milioni di euro (+7,7%) e incassa un margine di contribuzione di 79 milioni, in aumento dell’11 per cento. Un gruppo, cioè, che oggi si presenta con la Spa titolare dei marchi e degli asset commerciali, in attesa che anche le proprietà agricole e le cantine passino sotto il suo controllo, lasciando alla cooperativa la sola gestione dei vigneti. Dunque, una suddivisione aderente «alle nuove esigenze di mercato», agevolate da un vigoroso stato di salute del gruppo. Che «conferma l’inversione di tendenza già delineatasi nell’esercizio precedente - sottolinea l’ad Emilio Pedron - e che ci sprona al conseguimento di nuovi progetti».

Non è un caso. Il secondo passo in calendario è già stato delineato e riguarda ciò che Chiossi definisce un «consistente aumento di capitale da fare a tempo debito», proprio quando dal mercato trapelano anticipazioni su un aumento da 100 milioni di euro che i soci del gruppo potrebbero essere chiamati quanto prima ad approfondire. E deliberare. Si tratta di capire a favore di chi.

Domanda alla quale il presidente del Giv sembra dare poca importanza: «Saranno i soci - dice - a definire se l’aumento sarà riservato a loro stessi, oppure se sarà il caso di aprire le porte del gruppo a nomi nuovi; ai quali comunque verrebbe assegnata una quota minoritaria»). Di sicuro resta il fatto che «questa nuova fase del mercato è per noi molto positiva. Siamo in crescita su tutti i principali Paesi e sentiamo l’esigenza di rafforzarci ulteriormente: in questo la nuova struttura ci sarà di grande aiuto, permettendoci di accedere al mercato dei capitali». Indipendentemente da possibili nuovi soci.

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