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Il Sole 24 Ore

L'Italia pronta a chiedere aiuti per tre milioni di ettolitri
Troppo vino invenduto - Scatta la distillazione ... Archiviato il VinItaly delle attese, l'Italia del vino torna a confrontarsi con i grandi problemi di sempre. A cominciare dalle eccedenze che, con i consumi interni anemici (-2% nei primi mesi dell'anno), rischiano di vanificare i margini positivi che le imprese ricavano dalla buona tenuta delle esportazioni.

La risposta al momento sembra essere una sola: chiedere a Bruxelles la distillazione di crisi. Anche quest'anno il primo Paese ad avviarsi per questa strada è stata la Francia che ha già chiesto l'intervento Ue per quattro milioni di ettolitri. Di questi due milioni sono vini da tavola e due per le produzioni di qualità. Segno di una grave debolezza del mercato francese, anche se non è l'unico, visto che la settimana entrante Spagna e Grecia si accoderanno a Bruxelles. E l'Italia non sarà da meno.

Il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno, forse memore di quanto accadde un anno fa (l'Italia in quanto ultima nel presentare la domanda di distillazione, si vide riconoscere solo una minima parte della richiesta), ha infatti deciso di non subire l'iniziativa degli altri Paesi partner. E così, sentite le professioni e le Regioni, ha già pronto la lettera da inoltrare alla Commissione Ue che, secondo indiscrezioni, conterrebbe la richiesta per tre milioni di ettolitri, di cui 100mila a valere per i vini di qualità.

La decisione del ministro tuttavia non sembra condivisa da tutte le organizzazioni agricole. Confagricoltura, per esempio, ha fatto sapere di non avere fatto alcuna richiesta, anche se dichiara di non opporsi a una eventuale concessione. Diversa l'opinione della Cia. Il cui responsabile della sezione vitivinicola, Pietro Palumbo, osserva come nel nostro Paese c'è una sorta di ritrosìa da parte delle cantine sociali ad ammettere l'esistenza di invenduto.

«Sembra quasi che la gente si vergogni ad ammettere una situazione di difficoltà - dice Palumbo -. A nostro avviso ci sono situazioni piuttosto pesanti in diverse regioni della Penisola e non si capisce come si possa fare finta di niente. Poi accade che i francesi e gli spagnoli fanno il pieno, e noi restiamo con le briciole. Per questo il ministro ha tutto il nostro sostegno nel presentare domanda quanto prima».
Una misura, la distillazione di crisi, che consente, sì, di tagliare l'invenduto, ma che inevitabilmente finisce per assorbire una parte consistente delle risorse Ue: nel 2005 ben 500 milioni di euro su miliardo di aiuti alla viticoltura.

Troppo anche per il commissario all'Agricoltura Marianne Fisher Boel. Che, intervenendo all'appuntamento di Verona, ha detto di non ritenere la distillazione il mezzo migliore per sostenere la viticoltura. Lasciando peraltro capire di volere dare un taglio a questo tipo di sostegno, preferendo invece incentivare la promozione. Che nel 2005 beneficiò di un contributo di soli 14 milioni di euro. (arretrato de Il Sole 24 Ore del 15 aprile 2006).

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