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Il Sole 24 Ore

Stile Italiano - Il design scopre calici e bottiglie. Seconda edizione di Vindesign, per imprese del settore enologico ... “I designer sono quasi sempre persone di genio ma a volte la loro creatività va a scapito della funzionalità: gli oggetti pensati e realizzati per la nostra manifestazione riescono invece a coniugare innovazione e design a un’estrema praticità”. Parola di Maria Sassi, docente di economia e gestione dell’azienda agraria e agro-industriale presso l’università di Pavia. Insieme alla Camera di Commercio locale e al Cna della città ha ideato e curato Vindesign, la mostra-mercato di “progetti e prodotti innovativi per il consumo del vino e degli alcolici”, ospitata da Palazzo Broletto fino a domani.

Vindesign, giunta alla seconda edizione, ha messo insieme venti designer, italiani e non solo, molti dei qualità di fama internazionale, con venti aziende, privilegiando quelle locali e ha chiesto loro di ideare e produrre “oggetti” utili a chi beve vino o altri alcolici. Il risultato sono 34 oggetti tra bottiglie (di Jimi Borgue quella con etichetta salvagoccia), calici (bizzarro quello per bere in coppia, firmato da Linha-Branca), portabottiglie (in metallo cromato quello di Takahide Sano), tappi e “glacette” (a forma di coccinella quella di Daniele Cattarin) che singoli appassionati di vino, ristoratori e operatori del settore possono acquistare direttamente. Le imprese che espongono sono molto diverse per storia, struttura organizzativa e settore di attività: dal maestro artigiano del legno, del ferro, dei metalli preziosi e del vetro, ad aziende specializzate nella realizzazione di stampi per l’industria manifatturiera, prodotti in polistirolo e in materiale plastico.

“Il nostro punto di partenza è il territorio - spiega Maria Sassi - Anche perché produttori di vino del pavese, ma lo stesso vale pe molte altre zone del nostro Paese, per promuoversi e farsi conoscere non hanno grandi mezzi. Il nome del territorio è una leva strategica di per sé. L’altra idea forte è quella di mestiere al centro dell’attenzione il consumatore di vino. All’estero, in particolare in Cile e Australia, sono molto avanti per quanto riguarda il marketing del vino, la centralità del cliente. La concorrenza dall’estero sarà sempre maggiore - aggiunge l’economista - ma le aziende vinicole italiane non devono darsi per sconfitte in partenza“.

“I designer hanno lavorato fin dall’inizio gomito a gomito con i produttori - spiega Maria Sassi -. Non sempre si parla lo stesso linguaggio ma crediamo che l’esperienza sia utile anche per incentivare l’innovazione presso le piccole e medie imprese agricole”.

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