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Il Sole 24 Ore

Agroindustria - Frescobaldi si rafforza e investe 20 milioni. Una nuova cantina e produzioni di fascia media ... “La riorganizzazione societaria è finita. Ora dobbiamo rafforzare le nostre tenute, aumentando l’efficienza e potenziamento soprattutto la parte commerciale”. Vittorio Frescobaldi, presidente della storica casa vinicola di famiglia (1.100 ettari di vigneti in Toscana e in Friuli e 9,5 milioni di bottiglie), traccia la strada per ripartire dopo lo scorporo della Marchesi de’ Frescobaldi di tre “gioielli” come le tenute dell’Ornellaia, a Bolgheri, e di Castel Giocondo e Luce della Vite, a Montalcino, appena confluite - con i loro 350 ettari di vigneti pregiati di Brunello e supertuscan - nella newco “Tenute di Toscana”, partecipata (al 28%) da investitori russi e americani dai nomi altisonanti (si legga il Sole 24 Ore del 12 maggio).
Il motore dello sviluppo sarà uno solo: investire sui vini di fascia media, prodotti dalle giovani tenute del gruppo. Due i progetti che stanno per vedere la luce in Maremma e nel Livornese. A Magliano (Grosseto), nella doc del Morellino, Frescobaldi investirà 15-20 milioni per costruire la nuova cantina da 3.300 metri quadrati della Tenuta La Capitana, progettata dall’architetto Piero Sartogo (che già aveva firmato quella di Luce a Montalcino), e per potenziare i vigneti, destinati a salire di una quindicina di ettari toccando quota 150 insieme a quelli della vicina tenuta di Santa Maria.
Il progetto, che decollerà nel 2008, prevede di affiancare al Morellino la produzione di altri vini. Vittorio Frescobaldi è convinto: “il grande mercato è nei vini dal prezzo più abbordabile. Su questo fronte la Maremma può dare ottimi prodotti, anche se c’è da costruire soprattutto l’immagine”. Ma prima ancora delle etichette maremmane, il prossimo anno arriveranno sul mercato i nuovi vini prodotti dall’azienda livornese “Vigneti di Nugola” a Collesalvetti, frutto dalla joint venture tra Frescobaldi (55%) e la famiglia Marchi, cui appartiene la moglie di Vittorio. Per adesso sono stati piantati un centinaio di ettari di vigneti, che il primo anno daranno 200-300 mila bottiglie di rossi e bianchi di fascia media.
Lo sviluppo delle start up andrà di pari passo al consolidamento delle tenute storiche (Pomino, Nipozzano, Castiglioni), rimaste al 100% della Marchesi de’ Frescobaldi. Che, dopo aver rimesso a posto i conti grazie all’operazione “Tenute di Toscana” (il debito è sceso da 90 a 12 milioni), prevede un 2006 in miglioramento. Nei primi quattro mesi i ricavi sono cresciuti a due cifre, anche se Frescobaldi resta prudente: “sul mercato ci sono opportunità ma anche rischi - spiega il presidente - perché se il dollaro si indebolisce per noi diventa difficile esportare, mentre vengono favoriti i vini del Nuovo Mondo che hanno prezzi legati alla valuta americana”. La forte competizione, del resto, si è fatta sentire sui conti 2005, un anno “senza vele al vento”, condizionato dalle operazioni straordinarie, che ha visto il fatturato della Marchesi de’ Frescobaldi fermarsi a 57,6 milioni (per il 65% all’export), rispetto ai 62 milioni del 2004, che però era un dato aggregato.

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