02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

Zonin: l'utilizzo di trucioli non è scandaloso ... Il commissario all’Agricoltura Ue Marianne Fischer Boel è stato di parola: un mese e mezzo dopo l’impegno preso al recente Vinitaly, ha presentato l’altro ieri a Bruxelles la bozza di riforma dell’Organizzazione del mercato del vino. L’Ocm attuale risale al 1999, ma in sette anni molte cose sono cambiate. La Ue è passata da 15 a 25 Paesi membri e, soprattutto, è il mercato vincolo mondiale non è più lo stesso, con i cosìddetti nuovi Paesi produttori che sono diventati forti competitori. Con i quali è diventato obbligatorio confrontarsi. E possibilmente batterli sul mercato. Come? Facendo recuperare all’Europa la competitività perduta in questi anni, ha fatto capire il Commissario. Sottolineando che «il mercato vinicolo europeo, il primo al mondo, ha bisogno di una riforma urgente e radicale».
Di qui la proposta per interventi di tipo strutturale (stop agli aiuti alla distillazione, limitazione dei diritti di reimpianto, incentivi all’estirpazione, riconsiderazione dei sostegni allo sviluppo rurale) e congiunturali (valutazione di nuove norme sull’etichettatura, nuove pratiche enologiche, trasferimento ai Paesi membri di dotazioni finanziarie per interventi straordinari). Immediate le reazioni in Italia, il cui sistema-vino è un fiore all’occhiello del made in Italy, con 600mila aziende vitivinicole, 48 milioni gli ettolitri prodotti per 9 miliardi di euro di fatturato, 15 milioni di ettolitri esportati per 3 miliardi di euro e un saldo commerciale di 2,7 miliardi). Il tono è abbastanza articolato, rispecchiando in una certa misura le stesse distanze che erano emerse nella recente querelle sull’uso del truciolo al posto della barrique.
«Fortemente preoccupata» si dice la Confagricoltura del presidente Federico Vecchioni. Che in una nota osserva come «le soluzioni individuate da Bruxelles», ancorchè puntate a una «profonda riforma» del settore, «non tengono conto della particolarità del settore vitivinicolo, omologandolo ad altri settori che però hanno sistemi produttivi differenti». Pragmatico il presidente di Federvini, Piero Mastroberardino, che parla di «proposta a cui non bisogna chiudere la porta del dialogo». Per il presidente delle industrie del vino, la situazione di mercato è tale per cui «è ineluttabile che si adottino dei provvedimenti per migliorare la nostra competitività. Riteniamo che la riforma debba evitare le forzature che comportino scombussolamenti nel settore, tuttavia non ci sono dubbi sul fatto che per recuperare competitività non si può lasciare gli altri di fare ciò che a noi è vietato». D’accordo con Mastroberardino sul fatto di evitare le forzature è il responsabile del Gruppo Italiano Vini, Emilio Pedron.
«Posto che il mercato livella tutto e che la riforma è una necessità - sostiene Pedron - non vorrei che liberalizzando tutto e subito si finisse per stravolgere un settore che è vitale per il Paese». Ma di «regole uguali per tutti» parla il presidente dell’Unione vini, Andrea Sartori, il quale plaude senza riserve al decisionismo della Fischer Boel in tema di abolizione della distillazione e liberalizzazione delle pratiche enologiche. Compresa quella relativa all’utilizzo dei trucioli nel vino. Una pratica oggi vietata, ma che un non marginale numero di operatori considera fattibile.
«Gli australiani o gli americani usano da sempre i cosiddetti chips - dice Gianni Zonin presidente dell’omonimo gruppo vinicolo -, grazie ai quali è possibile produrre un certo tipo di vini a prezzi molto competitivi. Poichè è stato dimostrato che non sono dannosi alla salute, noi non possiamo impedire loro di usarli. Allora, perchè non dare la stessa opportunità ai produttori europei? Tenuto conto che il loro uso deve essere libero e si giustifica per prodotti che diversamente resterebbero fuori dal mercato». Critiche arrivano dal presidente dell coop Fedagri, Paolo Bruni, soprattutto per quanto riguarda l’abolizione della distillazione. (arretrato del Il Sole 24 Ore 24 giugno 2006)
Autore: Nicola Dante Basile

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su