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Il Sole 24 Ore

Vino, tagli in vista … “Il vino europeo è il migliore al mondo ed è associato a secoli di tradizione. Ma nonostante tutti i suoi vantaggi, si sta dirigendo verso una crisi e una riforma è urgente”. Così il commissario europeo all’Agricoltura, Mariann Fischer Boel, ha giustificato ieri un drastico modello di riforma del settore vitivinicolo europeo, che prevede l’estirpazione di 400mila ettari di vigneti in cinque anni, la fine del sistema dei diritti di rempianto e l’eliminazione dei contributi europei alla distillazione di crisi e allo stoccaggio.
Il progetto è destinato a essere tradotto in una proposta normativa nel prossimo gennaio per arrivare all’adozione nel corso del 2007 e all’attuazione nella campagna 2008-2009. Contempla anche l’apertura a pratiche enologiche riconosciute a livello internazionale (che lascia, tra l’altro, la porta aperta all’utilizzo del truciolato di rovere per simulare l’invecchiamento in barrique), il divieto dello zuccheraggio (ancora ammesso in zone della Francia e in Paesi Ue del nord) e la fine del bando sull’import da Paesi terzi di mosti da miscelare. Il tutto per ridare competitività al settore, senza perdere i tratti di qualità della produzione in Europa. L’anno scorso Bruxelles ha speso circa 500 milioni di euro per misure di sostegno al settore su un budget totale di 1,3 miliardi di euro e che l’eccedenza strutturale della produzione è attorno al 15%.
La Fischer Boel ha chiarito ieri di voler puntare sull’estirpazione del 12% dei vigneti, con un contributo Ue globale dei 2,4 miliardi di euro, graduabile a seconda delle zone. L’espianto sarà del tutto volontario e poi le superfici estirpate potranno beneficiare di un aiuto disaccoppiato. Il regime dei diritti di impianto verrebbe invece prorogato fino al 2013, data di scadenza definitiva.
Secondo la Fischer Boel risorse vanno comunque liberate per promuovere le esportazioni Ue e rispondere al boom dell’export di concorrenti del Nuovo Mondo, come Usa, Cile e Australia. Le linee della riforma fanno però già discutere e sono state bollate come poco realistiche dal Copa-Cogeca, la prima organizzazione agricola europea, e “inaccettabili” dalla Francia, prima produttrice di vino in Europa, seguita dall’Italia. (arretrato del 23 giugno 2006)

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