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Il Sole 24 Ore

Tutto esaurito a Valdobbiadene. Dal 2000 l’offerta turistica è passata da un hotel a 500 posti letto ... I consulenti internazionali consigliano ai titolari di ricchi portafogli in cerca di investimenti di comprare qualsiasi immobile o terreno agricolo che si trovi nelle zone a consolidata vocazione enogastronomica con vigneti Doc. Il consiglio riguarda in particolare i 18mila ettari della Strada del Prosecco Doc di Valdobbiadene e Conegliano Veneto nella provincia di Treviso.
L’accorta politica degli anni 60, che promosse con un consorzio - oggi chiamato consorzio Tutela Prosecco Conegliano-Valdobbiadene - una zona da secoli vocata alla viticoltura di qualità, fece diventate famoso in Italia e nel mondo il suo Prosecco, lo spumante da aperitivo, con un successo in termini di vendite e di valore aggiunto secondo soltanto al mite del Chiantishire. E da allora si rivalutarono senza interruzione i valori della terra, dei rustici e dei casolari. Qui il turista enogastronomico spende mediamente oltre 150 euro al giorno (di cui un quinto per comprare vino): molto di più del turista medio, inoltre tende a tornare e se può investe in immobili e tenute.
Ma è imitabile questa case history? I dati che riportiamo di seguito sono sostenuti da asset importanti: niente industrie né allevamenti intensivi, ma centinaia e centinaia di vigne Doc, sottolineati dall’ormai nota Strada del Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano Veneto, con 15 comuni ricchi di storia e alla voce “vino al consumo” un giro d’affari pari a 282 milioni di euro l’anno.
Floriano Curto, presidente del consorzio Strada del Prosecco, non ha dubbi: “Il nostro è un esempio di come si ottengono risultati quando ci si unisce per fare sistema. Da solo nessun operatore della zona potrebbe riuscirci, poi gli enti pubblici e privati tendono giustamente a privilegiar i finanziamenti a consorzi e iniziative come queste”.
“Nel 2000, quando ero assessore all’agricoltura del Comune di Valdobbiadene - ricorda - avevamo un solo albergo per l’intera zona con poche camere: oggi siamo arrivati a contare su oltre 500 posti-letto e nei fine settimana non abbiamo quasi mai camere libere né posti disponibili nei ristoranti della zona”. Altro asset importante è al cura che i coltivatori hanno messo nel trasformare le loro sale di degustazione - prima riservate ai grossisti di vini - in vere e proprie cantine-salotto dove possono acquistare anche i privati. “abbiamo rifatto il look alle nostre aziende - aggiunge - e ora ci prepariamo ad entrare nel giro dei tour operator internazionali in modo che vendano nei loro pacchetti anche le visite e le permanenze negli hotel e nelle aziende agrituristiche della zona”.
Fondato nel 1967 il Consorzio è stato il primo a darsi regole e finalità vincolanti per valorizzare il vitigno locale, lanciando un’efficacissima campagna promozionale degli spumanti e dei vini bianchi frizzanti, il Prosecco e il Cartizze in particolare, diventati di moda e adatti a qualsiasi momento della giornata. Un esemplare e antesignana operazione di marketing territoriale. E oggi, come continua a raccontare Curto, lui stesso proprietario di un agriturismo della zona e di una “malga” a 1.500 metri sulle vicine Prealpi, c’è una continua richiesta da parte di aspiranti acquirenti, provenienti soprattutto dall’estero, dalla Germania in particolare. “Questa zona è ormai blindata - conclude - pochissime le case, i rustici o i terreni disponibili e le quotazioni sono alte. Ad esempio a Valdobbiadene i terreni agricoli partono da 550mila erto l’ettaro, gli immobili hanno prezzi non inferiori a 1.400 euro al mq, mentre segnano un calo solo i capannoni industriali”. (arretrato de Il Sole 24 Ore del 2 settembre)
Autore: Paola Guidi

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