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Il Sole 24 Ore

Il vino italiano fa status symbol anche in Messico ... I vini italiani crescono di volume e prestigio in Messico. A marcare la tendenza é addirittura il presidente Felipe Calderòn,’che ha festeggiato con, bottiglie di prosecco il verdetto del tribunale elettorale nazionale, che lo ha confermato vincitore delle elezioni di luglio.
“Il vino italiano ha grandi potenzialità di crescita - dice Gianluca Brocca, importatore e rappresentante del Gruppo veneto Valdo in Messico - e soprattutto si osserva un cambio nella percezione dei consumatori messicani nei confronti del nostro vino. Un esempio é la forte penetrazione di vini spumanti come il prosecco, che ha avuto una crescita del 70% negli ultimi due anni”. I vini italiani si trovano attualmente con maggior frequenza nella carta dei vini dei principali ristoranti. A riscuotere maggiore interesse sono i vini di “corpo” provenienti dal Piemonte, Toscana, Veneto e Sicilia. Secondo Andrea Ferrari, direttore dell’ufficio Ice di Città del Messico, “siamo di fronte a una rapida e interessante crescita dei vini italiani grazie alle iniziative di promozione delle imprese italiane, che si stanno affacciando sul mercato messicano, e alla riscoperta della qualità dei nostri vini da parte degli operatori messicani. I consumatori potenzialmente interessati al vino italiano si trovano nella fascia tra i 30 e 45 anni, che rappresenta quasi 24 milioni di abitanti su 106 in tutto il Paese. Questa fascia é interessata a scoprire nuovi prodotti e ad acquistare vini di qualità”.
Va comunque ricordato che in Messico il vino non rientra nel consumo quotidiano, ma costituisce un elemento di socialità (eventi, celebrazioni, feste, molto frequenti in Messico) ed è considerato un simbolo di status sociale, glamour e sofisticazione. Secondo l’Accademia messicana del vino, infatti, il consumo di questo prodotto oscilla tra 0,16 e 0,250 litri all’anno pro capite, rispetto ai 54 litri di birra all’anno, e i 180 litri di bibite frizzanti (Coca Gola e aranciata in particolare), assieme all’elevato consumo dei superalcolici (tequila, wisky, rum).
La strada del vino in Messico é insomma un percorso in salita, ma i margini di crescita sono comunque enormi. Secondo il ministero dell’Agricoltura messicano, l’import di vino in Messico nel 2005 è stato pari a 102 milioni di dollari rispetto agli 83 milioni del 2004 (+ 27%), con un valore equivalente a 27 milioni di litri all’anno. Nel 2005, principali Paesi fornitori sono stati Spagna, Cile, Francia, Stati Uniti. L’Italia occupa il quinto posto nelle categorie generali con una esportazione di 8,3 milioni nel 2005, e 6,7 milioni nel 2004, che rappresentano l’8,13% e l’8,07% rispettivamente, ma risulta essere il primo per quanto riguarda il vino spumante.

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