Il Sole 24 Ore

Pagelle in tavola: ottimi voti a sei toscane su dieci ... Forte dinamismo al centro classifica e grande stabilità nelle zone top e down: così, in sintesi, si è modificata la mappa enogastronomica delle province italiane tra il 2005 il 2006 (l’indice Aci-Censis Servizi a pagina 13 è stato elaborato sulla base dei vini e dei ristoranti valutati da sette guide specialistiche). Al top - con indici tra 80 e 200 - si posizionano 31 realtà, con la Toscana che ne piazza sei su dieci. Rilevanti le performance nel Sud con Ragusa a +23 punti e Brindisi a +19. Nella parte bassa - tra 60 e zero - si collocano 32 province, con una marcata presenza della calabresi e delle lombarde. Rilevanti arretramenti per Biella (-26), Reggio Emilia (-14) e Taranto (-16). È al centro classifica - tra 80 e 60 - che si registrano invece consistenti spostamenti sia verso l’alto (Avellino, Rimini, Teramo, Padova, Pescara, Agrigento, Viterbo, Varese) sia verso il basso (Terni, Trieste, Prato, Trapani, Modena, Aosta. Palermo).
Le guide della ristorazione sono influenzate dal maggior numero di locali presenti nelle grandi città (nella parte alta si collocano i capoluoghi di regione), ma anche dalla qualità - di solito più periferica – dei vini: così in buona posizione si trovano anche 15 province minori, quasi tutte coincidenti coni territori-brand del vino italiano, classici o di più recente annessione: Langhe, Chianti, Franciacorta, Collio, ma anche Romagna, Maremma, Cilento. Il vero campionato enogastronomico italiano si gioca dunque nel mezzo della classifica dove si collocano annunciate promesse, buone sorprese, inattese new entry. In questa fascia è la ristorazione a giocare un ruolo decisivo nella classifica, secondo dinamiche influenzate sia dalla congiuntura economica dei rispettivi distretti sia dalle virtù professionali degli chef. Ma è qui che la selezione in atto produrrà una nuova leva di interessanti campioni, del vino e della ristorazione.
(arretrato de Il Sole 24 Ore del 18 dicembre 2006)