Il Sole 24 Ore

L’export del made in Italy registra un anno da primato ... Nell’anno appena archiviato, secondo una stima di Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison, il saldo della bilancia commerciale italiana per i prodotti di punta del made in Italy ha superato gli 85 miliardi di euro. Inoltre, secondo i dati statistici già accessibili, da ottobre 2005 a settembre 2006 primi cento distretti italiani hanno raggiunto il record storico dell’export. L’ennesima dimostrazione che l’Italia resta leader tra i Paesi Ocse per il saldo eximport nei prodotti per la casa e la persona che vengono anche classificati come le cosiddette «4a»: abbigliamento-moda, arredo-casa, alimentazione mediterranea-vini, automazione-meccanica.
Si tratta di una performance che, a livello internazionale, ci piazza davanti a Germania e Giappone, secondi solo alla Cina. Sono dati che smentiscono le tesi, oggi un po’ di moda, sul presunto declino dell’Italia manifatturiera e mettono invece in evidenza la perdurante rilevanza dei settori di punta del made in Italy, nonostante la prepotente ascesa della Cina nell’ambito del commercio mondiale. Le radici di questa solidità manifatturiera, e anche la rinascita (e quasi una rivincita) dei distretti industriali dopo la crisi degli anni passati, sono stati raccontati molto bene nel libro curato dallo stesso Marco Fortis e da Alberto Quadrio Curzio (editorialista del Sole-24 Ore e preside della facoltà di Scienze politiche alla Cattolica di Milano) nel volume: «Industria e distretti. Un paradigma di perdurante competitività italiana» edito dal Mulino. Il volume, il dodicesimo della Fondazione Edison e il nono pubblicato dall’editore bolognese nella collana istituzionale, si colloca nel filone dell’analisi e della divulgazione culturale ed economica.