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Il Sole 24 Ore

Il gruppo Masi mette in rete i vini Bossi Fedrigotti ... Al network veronese la produzione e la commercializzazione dello storico marchio trentino... Il gruppo Masi di Verona allarga il proprio orizzonte produttivo al vicino Trentino. Il presidente Sandro Boscaini e gli eredi dei conti Bossi Fedrigotti hanno firmato un’intesa che segna il passaggio delle attività aziendali della nobile famiglia trentina, che produce vini da 300 anni, sotto l’ala del gruppo veronese.
L’accordo prevede l’ingresso del team di agronomi ed enologi di Masi nella gestione agricola (40 ettari) e della cantina di Rovereto, nonché l’affidamento sempre a Masi della commercializzazione delle 400mila bottiglie firmate dai conti Bossi Fedrigotti. Il cui nome va ad affiancarsi a un altro prestigioso marchio distribuito della rete di Boscaini, vale a dire i vini prodotti nella tenuta del conte Alvise Serego Alighieri di Gargagnano, erede diretto del poeta.
“L’accordo con Masi - dice la contessa Maria Josè Bossi Fedrigotti - si spiega con l’esigenza di preservare un patrimonio di tradizione, professionalità e cultura del vino che, in un contesto in rapida evoluzione, non può essere affidato unicamente alla pur lodevole opera che la co operazione svolge nel territorio trentino”. Per Masi (11 milioni di bottiglie, 55,5 milioni di euro per l’88% maturato all’export) l’operazione risponde perfettamente al piano di sviluppo di cui lo stesso Boscaini s’è fatto promotore subito dopo l’avvenuta ristrutturazione finanziaria del gruppo.
Ristrutturazione che, com’è noto, ha visto l’uscita dal network vinicolo di alcuni soci di famiglia e il contemporaneo ingresso con il 28,5% del fondo di private equity Alcedo di Treviso. Il piano di sviluppo “prevede la creazione - spiega Sandro Boscaini - di un polo fatto di piccole realtà aziendali che siano espressione di eccellenze enologiche del Triveneto. Quelle stesse eccellenze che sotto il profilo culturale ci hanno spinto a istituire, prima, il Premio Civiltà Veneta e, successivamente, a creare la Fondazione Masi”.
L’operatività del gruppo veronese però va oltre il Triveneto, come dimostrano gli investimenti realizzati in altre aree della Penisola e anche all’estero.
In Italia è da ascrivere la compartecipazione con il conte Alvise nella tenuta Pian di Rota a Montalcino, che tra l’altro ha segnato il ritorno dopo otto secoli degli Alighieri in Toscana. Notevole poi l’impegno profuso all’estero, ovvero in Argentina, dove Masi ha creato praticamente dal nulla una delle più importanti realtà vitivinicole del paese sudamericano.

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