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Il Sole 24 Ore

Campari brinda a Cabo Tequila ... M&A. Il gruppo si rafforza negli Usa... Campari si beve la tequila americana. E lo fa con l’aiuto della rock star Sammy Hagar, il frontman dei Van Halen,gruppo icona del pop negli anni 80. La casa italiana di liquori della famiglia Garavoglia ha acquisito la tequila Cabo Wabo. Per la prima volta il gruppo entra nella produzione del liquore messicano a base di agave (finora aveva solo accordi di distribuzione) e lo fa con un marchio ultrapremium, ossia nella gamma più alta del mercato, e molto forte negli Stati Uniti (dove vende circa 70mila casse da 9 litri all’anno).
Quello della tequila è uno dei mercati a più alto tasso di crescita, tra i superalcolici, negli States, e proprio sull’America da tempo Campari ha puntato il timone dopo aver preso il controllo totale di Skyy vodka. “Cabo Wabo è un’acquisizione strategica - ha commentato l’amministratore delegato del gruppo Enzo Visone - perchè contribuisce in maniera significativa a rafforzare il nostro portafoglio di marchi di alta gamma sul mercato statunitense”. In dettaglio la Campati rileverà l’80% della società Cabo Wabo, di proprietà del cantante che l’ha fondata nel 1996 e che rimarrà azionista al 20% insieme al socio Marco Monroy.
Campari ha siglato anche delle opzioni put&call che le permetteranno di acquisire la quota residua del capitale nel 2012 e nel 2015. Il valore dell’operazione, che sarà perfezionata entro gennaio del prossimo anno, è di 60 milioni di euro: l’azienda milanese pagherà in cash 11,8 volte il margine operativo lordo atteso per il 2007.
“E un’operazione positiva perché Campari compra un’azienda e non solo un brand o sigla un mero accordo commerciale - nota l’analista di una primaria banca d’affari - inoltre il posizionamento nella fascia alta di mercato di Cabo Wabo permette sinergie con Sky anch’esso posizionato nel segmento superiore”. Campari prosegue dunque nella sua strategia di acquisire marchi di nicchia dai volumi magari non impressionanti, ma dagli alti margini: l’anno scorso il gruppo guidato presieduto da Luca Garavoglia aveva acquisito il whisky Glen Grant e i vini Teruzzi&Puthod, mentre due anni fa erano entrati nel portafoglio i brand Aperol e Aperol Soda.
La notizia della nuova acquisizione non ha infiammato più di tanto la Borsa dove il titolo ha chiuso in lieve rialzo (+0,67% a 7,6 euro). Ma non per scarso peso dell’acquisizione, quanto piuttosto, spiegavano ieri alcuni analisti, per la mancanza, al momento, di ulteriori dati sull’operazione soprattutto in relazione a cosa succederà al marchio Tequila 1800 che Campati attualmente commercializza.
In un recente report Citigroup aveva riconfermato il giudizio “comprare” su Campari perché “difficilmente è il titolo più eccitante sul mercato, ma altrettanto difficilmente la più cara”. Maggiori informazioni sull’operazione e il beneficio sui conti arriveranno però oggi quando Campari presenterà il bilancio del primo trimestre e svelerà agli analisti più dettagli su Cabo Wabo.

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