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Il Sole 24 Ore

A Siena l’Enoteca diventa museo ad alta tecnologia ... Riapre il sito storico... Sugli scaffali dell’Enoteca Italiana di Siena le bottiglie di vini - rosso, bianco, rosato, spumanti, passiti - sono tornate a far bella mostra di sé.
Anzi, a “parlare divino”, come recita il titolo coniato per la riapertura, avvenuta ieri con l’intervento del ministro delle Politiche agricole, Paolo De Castro, della prima enoteca italiana fondata nel 1933 e poi riconosciuta con decreto del Presidente della Repubblica.
La più antica, ma anche l’unica in attività a disporre di duemila, etichette, tali da rappresentare il patrimonio enologico più articolato e completo delle denominazioni d’origine e indicazioni geografiche esistenti in Italia.
Due primati a cui ora, dopo un complesso intervento di ristrutturazione durato quasi due anni, se ne è aggiunto un terzo, tecnologico e multimediale, su progetto dell’Università di Siena. Per cui il visitatore esperto di vino o semplicemente curioso, italiano o estero che sia, ha modo di apprendere tutto delle duemila etichette esposte in permanenza negli ampi sotterranei della Fortezza Medicea senese. Anch’essi ripristinati nelle strutture e negli ambienti, grazie a un investimento milionario messo a disposizione dalla Fondazione del Monte dei Paschi di Siena presieduto da Gabriello Mancini.
“Con questo investimento, l’Enoteca Italiana - ha commentato il presidente Flavio Tattarini - oltre a confermare la sua naturale vocazione a promuovere la conoscenza del vino dell’intero Paese, assume la funzione di una vera e propria pinacoteca dove si espone e si racconta la storia e la cultura delle eccellenze enologiche nazionali”. “Un sito attrezzato in maniera moderna: un visitatore munito di palmare audiovisivo - spiega il direttore Fabio Carlesi - può apprendere tutti i particolari sulla bottiglia, il vino, le denominazioni prescelte. Nella fattispecie, il tipo e il nome del prodotto e del produttore, il colore, il sapore, la gradazione, l’invecchiamento, l’abbinamento di quel vino con il piatto ideale. Quindi, cliccando sulle voci di riferimento riportate sui monitor presenti tra uno scaffale e l’altro, è possibile ottenere altre informazioni sulle denominazioni (Docg, Doc, Igt), sui vitigni, sul territorio di produzione delle uve stesse. E molto altro ancora”.
Costituita nel 1933 come Mostra mercato dei vini tipici d’Italia con cadenza biennale, all’inizio degli anni 60 l’Enoteca assume l’attuale denominazione e lancia la “Settimana del vino” (quella di quest’anno è in calendario fra otto giorni). Iniziativa che si rivelerà determinante per la formazione della cultura dei prodotti tipici made in Italy. E dalla cui esperienza Angelo Betti e Carlo Delaini della Fiera e della Cdc di Verona prenderanno spunto per inventare la più importante fiera del vino italiano, il VinItaly.

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