02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

La prima volta dei Frescobaldi ... Dopo 700 anni la famiglia apre il consiglio di amministrazione a un esterno. Al via la riorganizzazione del gruppo vinicolo: nasce una holding con il nome originario del Trecento... Di antico c’è solo il nome nel futuro dei giovani eredi di casa de’ Frescobaldi, alle prese con la definizione della nuova holding di famiglia. La Compagnia de’ Frescobaldi, appunto. Nome che risale al 1300, quando gli antenati di famiglia, già agricoltori e poi mercanti, si trasformarono in banchieri, finanziando guelfi, ghibéllini e case regnanti di mezza Europa. Era, appunto, il tempo di Comuni e Signorie. Ora, sette secoli dopo, la scelta dei fratelli Vittorio, Dino, Maria, Ferdinando e Leonardo Frescobaldi e della pattuglia di eredi pronti al passaggio del testimone, si ripete. Un ripetersi che non è antico, ma sa di apertura a familiari e manager esterni. Due nomi per tutti: uno consolidato, qual è l’amministratore delegato della società operativa Giovanni Geddes de Filicaia; l’altro che è una primizia. Nel senso che è la prima volta che la famiglia apre la stanza dei bottoni, la holding, a un esterno. Nella fattispecie l’economista e professore alla Bocconi Guido Corbetta, esperto di aziende di famiglia, candidato a entrare nella holding Frescobaldi come consigliere esterno.
I membri della famiglia fiorentina, infatti, chiamati ieri e oggi a ridisegnare il futuro delle attività di famiglia, hanno deciso una serie di opzioni tali da incidere profondamente nella struttura societaria. In primis il valore della holding, quindi la formazione del consiglio allargato da cinque (membri di famiglia) a sette, con l’inserimento di due esterni; la governance e la trasformazione in Srl della Spa operativa cui fanno capo cespiti fondiari per diverse migliaia di ettari nel centro-nord della Penisola (solo di vigneti ce ne sono 1.200 tra la Toscana e il Friuli), vini per 10 milioni di bottiglie per buona parte esportate e winebar a Firenze e Roma, il tutto per 67,6 milioni di ricavi (+17,7% sul 2005), esclusa la proprietà immobiliare.
Il via libera a queste decisioni dovrebbe arrivare dalla prossima assemblea prevista nella seconda metà di giugno. Da subito, però, il presidente della società Vittorio Frescobaldi esclude che tutto questo sia propedeutico a una pur vociferata quotazione in Piazza Affari. “La nostra è un’azienda prevalentemente agricola - dice -. Le trimestrali sono micidiali e francamente noi non siamo strutturati per essere quotati. Quello che a noi preme, invece, è rimodellare tutta la struttura che non potrà essere al servizio della famiglia, ma aperta a professionisti di alto profilo manageriale”. In questo senso rientra la scelta di allargare il consiglio della Compagnia de’ Frescobaldi a due rappresentanti esterni (oltre al professore Corbetta dovrebbe essercene un secondo, sul cui nome si sta ancora discutendo). Appena sotto la holding ci sarà la nuova società operativa Marchesi de’ Frescobaldi trasformata in Srl il cui consiglio sarà composto da sette-nove membri tra familiari ed esterni. Ciascuna azienda potrà contare su una propria e autonoma gestione, compresa l’eventuale apertura con quote minoritarie del capitale a finanziatori esterni.
In questo caso l’impianto da seguire è quello già sperimentato un anno fa con la Tenute di Toscana (la società comprende le aziende Castelgiocondo, Luce e Ornellaia) che ha visto l’ingresso del russo Yury Shefler, re della vodka con Spi Group, e l’americano Michael Mondavi che la sua nuova società di distribuzione di vini in Usa.
Quanto al molo degli eredi, a parte i designati dei diversi nuclei familiari a ricoprire incarichi ufficiali nella struttura, per gli altri non sono previste scorciatoie.
Dice il presidente Vittorio Frescobaldi: “Se un nostro figlio o nipote intende lavorare in azienda nessuno glielo impedirà. Ma ci sono delle regole. Intanto debbono candidarsi seguendo io stesso percorso previsto per chiunque faccia domanda di assunzione; poi una volta dentro, nessuno può pretendere di avere dei bonus speciali”. Il posto, insomma, anche i futuri marchesi debbono conquistarselo.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su