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Il Sole 24 Ore

Il carrello della spesa racconta gli italiani ... Il latte Granarolo è il più venduto - Rispetto agli altri Paesi compriamo più acqua, frutta e Smart... Si abbuffano di frutta e verdura, sono carnivori ma con giudizio, alle bevande alcoliche preferiscono l’acqua minerale e non sono golosi di dolci. È un ritratto sorprendente quello che emerge dai dati più aggiornati sui “record’ dei consumi degli italiani. Un popolo di salutisti, che nei supermercati e negli ipermercati acquista soprattutto beni di prima necessità come il latte o l’acqua, e se proprio deve trasgredire sceglie una Coca Cola o una scatoletta di tonno. La lettura li interessa poco, meglio la tivù, che in alcuni casi svolge anche la funzione di baby-sitter. Tanto che la loro spesa in giocattoli è più bassa rispetto al resto d’Europa (113 euro contro gli oltre 200 di Francia e Gran Bretagna). Fedeli alle marche, nell’abbigliamento come nella grande distribuzione, e dunque facile preda della contraffazione.
Sui consumi alimentari le .statistiche, oltre a confermare i luoghi comuni rivelano particolari curiosi. L’Italia primeggia nel mondo per pasta e pizza, ma è soprattutto sui consumi di frutta e verdura che si mette in luce: con 360 chilogrammi all’anno a persona, quasi uno al giorno, è seconda in Europa solo alla Grecia. Merito anche del boom dei prodotti surgelati. La carne ci piace ma non siamo tra i maggiori consumatori europei: 90 chilogrammi contro i 124 della Spagna. Nonostante l’antica tradizione con 25,5 chilogrammi a testa l’Italia risulta agli ultimi posti in Europa per consumo di dolci, meno della metà rispetto alla Gran Bretagna.
La Penisola è in controtendenza con il resto del Vecchio Continente anche per l’acquisto di bevande alcoliche e analcoliche. Se negli anni Settanta ogni italiano beveva in media 16 litri a testa oggi si limita a 6,9 litri. E invece sui consumi di acqua minerale che il nostro Paese si impone: 194 litri a persona nel 2006, al primo posto in Europa e nel mondo.
In cucina gli italiani sono tradizionalisti: solo il 36% delle famiglie possiede una lavastoviglie e 15% appena si è lasciato tentare dal forno a microonde contro una media del 42% in Europa. I libri li interessano poco, tanto che spendono ogni anno in media poco meno di 65 euro contro i 185 euro dei tedeschi o i 208 euro dei norvegesi. Preferiscono invece convogliare i loro risparmi per l’acquisto di telefonini o di capi di abbigliamento. E qui sono disposti a spendere anche più di 100 euro per un paio di jeans. Tanto che nel 2006 sono stati venduti ben 3,5 milioni dei cosiddetti “premium”. L’interesse per la “griffe” ha anche un rovescio della medaglia: la Penisola vanta il triste primato per le merci contraffatte con un giro d’affari stimato in 3,5 miliardi.
La marca conta anche nella grande distribuzione. Nel 2006 il private label, ovvero il prodotto venduto non con il logo del produttore ma con quello del distributore, ha raggiunto una quota del 12,7%, ancora lontana dai livelli della Gran Bretagna (37,9%) o della Germania (31,5 per cento). Un fenomeno tutto italiano è poi quello della Smart, anello debole di casa Mercedes a livello mondiale, ma cult metropolitano nella Penisola. Apprezzata dai single e dalle donne, dal 1998 ad oggi ha conquistato 230 mila clienti sugli 800mila a livello mondiale. Una tendenza confermata dagli ultimi dati disponibili: su 19.600 auto vendute nel mondo da gennaio ad aprile ben 6.550 sono state acquistate nel nostro Paese con un autentico boom a Roma, che è stata soprannominata “smart city”.

Bevande alcoliche ... In 30 anni si è dimezzato in Italia il consumo di alcol puro in controtendenza rispetto al resto dell’Europa. Le statistiche descrivono gli italiani come un popolo di astemi: non beve il 40% della popolazione...

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