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Il Sole 24 Ore

Ad Antinori un gioiello di Napa Valley ... Vigneti d’autore. Dalla Toscana alla California... “Era il 1385 quando il mio antenato Giovanni Piero di Antinori si iscrisse a Firenze all’Arte dei vinattieri: sono passate 26 generazioni, in azienda lavorano già le mie tre figlie, non siamo mai usciti dal mondo vitivinicolo e le nostre radici toscane sono importantissime. Però, come chiunque si occupi oggi di vino, dobbiamo avere una mentalità internazionale e la voglia di affacciarsi su altri mercati, imbarcandoci in sempre nuove avventure”. Il marchese Piero Antinori spiega così l’operazione appena conclusa negli Stati Uniti, l’acquisto della Stag’s Leap Wine Cellar, una delle più importanti aziende vinicole della Napa Valley (che è come dire dell’America), dove Antinori possiede già una tenuta, la Atlas Peak Vineyards.
Secondo Decanter, una delle maggiori riviste del settore, l’operazione vale 185 milioni di dollari (oltre 135 milioni di euro). “È una joint venture fra la Marchesi Antinori e la Ste. Michelle Wine Estates, un’azienda americana con cui collaboriamo da tempo: è il nostro importatore per gli Stati Uniti e nostro socio nella tenuta Col Solare, nello Stato di Washington - racconta Antinori -. Nell’operazione Stag’s Leap formalmente siamo soci di minoranza: dal punto di vista economico non avremmo potuto portare a termine l’acquisto da soli, ma l’accordo prevede per noi, e per me in particolare, un molo di direzione strategica. L’ex proprietario della Stag’s Leap, Warren Winiarski, vuole essere sicuro che l’azienda resti fedele allo spinto con cui lui l’ha creata oltre 30 anni fa”. Winiarski ha 79 anni e due figli, che però hanno preso altre strade: “Ha deciso di vendere perché probabilmente sente di non avere più l’energia necessaria a gestire la tenuta, ma non avrebbe venduto a chiunque, né tantomeno al miglior offerente: Warren ha contattato noi prima di chiunque altro perché abbiamo una visione molto simile della viticoltura”.
Tre decenni di storia “contro” sei secoli: pare strano che Antinori e Winiarski possano essere in sintonia invece è così: “Conosco Warren da moltissimi anni, è uno degli uomini più colti, curiosi e cosmopoliti che io abbia mai incontrato. E ha un temperamento artistico, una qualità indispensabile per fare un buon vino - spiega Piero Antinori -. Si è avvicinato alla viticoltura con grande passione e allo stesso tempo con l’umiltà necessaria. E non si è improvvisato viticoltore: negli anni Cinquanta studiava a Firenze e aveva già iniziato a interessarsi di enologia. Quando si è trasferito nella Napa Valley ha continuato a documentarsi e a studiare e si è circondato di ottimi collaboratori: il risultato è che oggi i suoi vini sono tra i migliori in assoluto in America e sono molto conosciuti anche dagli esperti e dai collezionisti internazionali e molto rispettati persino dai francesi”.
Un vino americano apprezzato in Francia? “I nostri amici francesi hanno imparato a loro spese quanto valga il rosso di Stag’s Leap (letteralmente, Salto del cervo) - ricorda il marchese Antinori divertito -. Nel 1976 Winiarski venne invitato a partecipare con i suoi vini a una degustazione cieca in Francia, e vi portò il suo vino da cabernet californiano, che doveva vedersela con i Bordeaux più famosi. Stag’s Leap risultò il migliore secondo tutti gli assaggiatori. La degustazione cieca fu ripetuta qualche anno fa, con gli stessi vini: lo scopo era capire se erano all’altezza della loro fama. Si dice sempre che i Bordeaux invecchiano molto bene, che addirittura migliorano con l’età. Il risultato fu lo stesso della prima volta: il migliore risultò il californiano di Stag’s Leap”.
Marchesi Antinori è l’azienda vinicola leader in Italia, con 1.700 ettari di vigneto, 360 dipendenti, 123,8 milioni di fatturato e 4,6 di Ebit nel 2006 (in crescita del 9%). Gli Stati Uniti assorbono il 20% delle vendite e sono in costante espansione da anni.

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