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Il Sole 24 Ore

Scompare a 90anni Elie de Rothschild ... Rilanciò il “cru” Lafite... Stava trascorrendo una breve vacanza con un gruppo di amici nella residenza familiare di Scharnitz, nel Tirolo austriaco, dove si dedicava a una delle sue grandi passioni, la caccia. Doveva rientrare a Parigi in questi giorni, ma è morto ieri all’improvviso per un attacco cardiaco il barone Elie Robert de Rothschild, all’età di novant’anni. Uno dei più noti rappresentanti del ramo francese della famiglia, era nato il 29 maggio1917. Fu banchiere ed arrivò a detenere il 25% del capitale dell’impero. Ricoprì la carica di presidente del cda della banca svizzera Rothschild Ag di Zurigo e guidò la riconversione del gruppo ferroviario Paris-Lyon-Marseille (Plm).
Ma, a parte per le sue frequentazioni nei migliori salotti del jetset internazionale, è soprattutto per il ruolo svolto nei vigneti del Chateau Lafite Rothschild che il barone Elie viene ricordato. Acquisita dai Rothschild nel lontano 1868, questa proprietà, situata nel Sud-Ovest della Francia, a breve distanza da Bordeaux, venne loro espropriata dai nazisti nel 1940, al momento dell’occupazione tedesca. A fatica gli amministratori provvisori riuscirono a mantenere integra la proprietà, trasformandola nel 1942 in scuola agricola. Al termine del conflitto, comunque, era ridotta in condizioni pietose. Il barone Elie, che aveva combattuto con gli Alleati ed era stato fatto prigioniero dai tedeschi, alla fine del 1945 venne messo dai Rothschild ad amministrare il Lafite, che, grazie alla sua abile e moderna gestione, divenne quello che è ancora oggi, la Ferrari del vino francese e un modello per i produttori di vino di altissima qualità di tutto il mondo. Memorabili (e frutto di una ricerca enologica per i tempi all’avanguardia) furono i millesimi del 1959 e del 1961.
Negli anni Sessanta riuscì ad approfittare dell’apertura dei mercati internazionali e a far diventare il Chateau Lafite Rothschild un prodotto irrinunciabile sulle tavole dei ricchi statunitensi. Dal 1974, il barone Elie lasciò le redini del Chateau Lafite al nipote Eric, che ha sviluppato il marchio a livello internazionale, con acquisizioni di proprietà e sviluppo di collaborazioni in tutto il mondo. Elie si sposò con Liliane Fould-Springer nel 1942. La “baronessa Elie de Rothschild”, come la chiamavano nei circoli della Parigi bene, era una delle maggiori esperte in Francia di Maria Antonietta e condivideva con il marito la passione per l’arte. Le loro collezioni comprendevano vari Rembrandt, Dubuffet e Picasso, che sono stati perlopiù donati (la baronessa è morta nel 2003) ai principali musei francesi, in particolare il Louvre.
Amico di altri milionari, compreso Gianni Agnelli, Elie de Rothschild fu un protagonista dell’alta società, al centro delle cronache mondane fra gli anni Cinquanta e Sessanta. Senza mai abbandonare la moglie, gli si attribuirono legami con altre donne, come Pamela Harriman, già moglie di Randolph Churchill, figlio del premier britannico. Nei mesi scorsi era morto Guy de Rothschild, altro rappresentante del ramo francese di questa famosa dinastia di banchieri.

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