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Il Sole 24 Ore

La vendemmia premia il Veneto ... Le previsioni dell’Assoenologi... Le previsioni di una vendemmia ai minimi storici mettono le ali ai listini e premiano Veneto ed Emilia Romagna. Secondo le previsioni rese note nei giorni scorsi da Assoenologi (l’associazione degli enologi ed enotecnici italiani) l’annata 2007 verrà ricordata come una delle più scarse degli ultimi anni. La produzione si fermerà infatti a quota 42,3 milioni di ettolitri facendo segnare un -13% rispetto allo scorso anno. Ma al di là del dato quantitativo restano positive le premesse sotto il profilo della qualità lasciando così immaginare un “millesimo” migliore di quello dello scorso anno. E così la previsione di un “vuoto” d’offerta ha già messo innescato un’ondata di rialzi. “Mediamente gli operatori ci segnalano nei primi ordini aumenti dei prezzi compresi tra il 5 ed il 20% - spiega il presidente di Assoenologi, Giancarlo Prevarin - con punte da capogiro per prodotti come il Prosecco che ha registrato picchi anche del +100% rispetto alle quotazioni dello scorso anno. Nell’Oltrepò Pavese invece, per Moscato e Pinot Grigio si parla di almeno il 25% in più rispetto al 2006 e nel Veneto occidentale la forbice degli aumenti va dal +10% al +30% a seconda delle tipologie”.
Le previsioni di Assoenologi rappresentano un primo consuntivo, sia pure provvisorio, che corregge al ribasso le valutazioni effettuate già prima dell’estate dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori) e da Ismea-Uiv: entrambe le proiezioni accreditavano la produzione di uno rispetto al 2006. Confermate invece le indicazioni, già emerse a inizio estate, di un forte anticipo dei tempi di vendemmia. Basti pensare che per le varietà precoci come Chardonnay, Pinot e Sauvignon blanc la raccolta è avvenuta con 15-15 giorni di anticipo rispetto alla media. “L’accelerazione non ha però pregiudicato la qualità delle uve - spiega il direttore di Assoenologi, Giuseppe Martelli -. Per le varietà precoci, infatti, l’arrivo anticipato in cantina ha consentito di dribblare le grandinate che si sono registrate in alcune regioni del Centro-Nord in agosto. Ma, soprattutto, rispetto alle vendemmie difficili degli scorsi anni, non si è verificato quell’accavallamento delle fasi di maturazione delle uve che in passato ha penalizzato la qualità”.
Tra le singole Regioni, il primato produttivo - complice il difficile andamento climatico al Centro-Sud - dovrebbe tornare al Veneto con 6,8 milioni di ettolitri (-5%). In pesante calo Puglia (-20%) e Sicilia (-30%) che dovrebbero fermarsi rispettivamente a quota 5,9 e 4,8 milioni di ettolitri. In particolare la produzione siciliana ha subito un pesante attacco in primavera di peronospera, una malattia della vite che ha pregiudicato i raccolti.
In seconda posizione quindi, le due regioni meridionali verrebbero scalzate dall’Emilia Romagna che vanta una produzione stimata di 6,4 milioni di ettolitri (-5%). Cali vistosi sono previsti anche in Abruzzo (-20%) e nelle Marche (-15%). Una flessione del 10% è prevista in Campania, Lazio, Toscana, Piemonte e Lombardia. Unica regione in controtendenza il Friuli Venezia Giulia che con 1,1 milioni di ettolitri registrerà un incremento del 10 per cento.

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