02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

E “Misha” punta sul vino georgiano ... In elicottero con Misha per parlare di affari e vino italo-georgiano sorvolando la pianura del fiume Alazani. Dove “Misha” sta per Mikhail Saakashvili, come i georgiani chiamano affettuosamente il loro giovane presidente.
Ebbene: il quarantenne Misha, solo pochi giorni fa, ha indossato gli abiti da tempo libero e ha portato in gita con il suo Agusta-Beil color argento il presidente della commissione Esteri della Camera, Umberto Ranieri, Margherita Boniver e Leoluca Orlando vecchio amico della Georgia. Fin dai tempi in cui nel ‘92 il ministro dell’Interno, Oscar Luigi Scalfaro, gli consigliò di lasciare Palermo dove era ormai nel mirino della mafia e lui scelse proprio le montagne della Georgia per proteggere moglie e figlia.
Tutti gli altri parlamentari, l’imponente e coreografica scorta e i giornalisti, a ruota, con un elicottero più grande. Si atterra a 140 chilometri da Tblisi, a Sighnaghi, piccolo borgo medioevale in via di restauro quasi ultimato che sta diventando il simbolo della nuova politica di Saakashvili per l’attrazione degli investimenti esteri e che risente del gusto tutto americano per gli “effetti speciali”.
Avvocato, già minisro della Giustizia di Shevardnadze. ma poi distaccatosi da quel clan di potere per combattere la corruzione dilagante è riuscito, da presidente, a trasformare la Georgia nel quarto Paese europeo meno corrotto. Ma è l’economia il vero fiore all’occhiello di Misha: una crescita che nel 2007 arriverà al 15% e porrà la Georgia trai 20 principali Paesi con l’ambiente più favorevole all’attrazione di investimenti.
“Anche gli investitori italiani stanno arrivando - dice il presidente georgiano - specie nel settore delle infrastrutture e del tessile. Per l’Italia potremmo essere la nuova Romania. Anche nel settore del vino ci sono prospettive di collaborazione interessanti”.
Non manca una battuta contro la Russia, vicino sempre più ingombrante dopo il lancio di un missile inesploso sul quale stanno indagando almeno tre commissioni internazionali. “Sarà dura per noi battere la Francia sul vino afferma Saakashvili - ma la nostra produzione è la migliore della regione, i russi lo bevevano da 200 anni e ne erano diventati quasi dipendenti ma ora, per motivi politici, se ne sono privati. Ne ho parlato con Putin e gli ho spiegato che l’avremmo venduto ad altri Paesi e il vino georgiano sta diventando ora una realtà anche fuori da quest’area”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su