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Il Sole 24 Ore

Dall’Abruzzo ai negozi di Boston ... Cantina Masciarelli. L’azienda gestisce in proprio la distribuzione in tutto il mondo... “Durante l’estate riempivo le ferie scolastiche andando a raccogliere l’uva in Francia. E nato tutto da lì, dalla passione per il vino e dal desiderio di trasformarla in un lavoro”. Gianni Masciarelli, cinquantenne di S. Martino sulla Marrucina, in provincia di Chieti, racconta così le origini della sua cantina. Un’idea nata tra i vigneti di Epernay e Reims e trasformata nel 1981 nel primo nucleo imprenditoriale, sulle orme del nonno produttore. In un quarto di secolo l’azienda partita con 2,5 ettari di terreno si è trasformata in una realtà da 400 ettari (di cui 280 vitati), che ogni anno mette sul mercato un milione e 800mila bottiglie di vino autoctono. Un’impresa strutturata su base industriale che ha puntato con decisione sui mercati esteri, tanto che il 60% dei 20milioni di euro di ricavi arriva da oltreconfine (28 i paesi in cui il gruppo è presente con prodotti propri).
La svolta è arrivata nel 1988, con il lancio della linea “Marina Cvetic”, che porta il nome della moglie e compagna di lavoro di Masciarelli. Iil gusto e la cura con cui vengono prodotti il Montepulciano e il Trebbiano d’Abruzzo, il Rosé Masciarelli, il Villa Gemma bianco e il Villa Gemma Cerasuolo sono alla base del successo, insieme con la capacità di controllare l’intera filiera, dalla produzione al consumatore finale. “Il limite che caratterizza la maggior parte dei produttori italiani è la difficoltà nel contrattare ad armi pari con le imprese della distribuzione”, spiega Masciarelli. “Per questo motivo ho deciso di mettere in piedi una società d’importazione a Boston, che acquista il vino abruzzese e lo rivende in 38 stati americani”. Una scelta che ha consentito al gruppo Masciarelli di attutire il colpo provocato dal deprezzamento del dollaro rispetto all’euro. “Senza il ruolo di questa controllata avremmo pagato dazio in maniera pesante”. La stessa azienda Usa non limita all’import dalla casa madre italiana, ma rifornisce il mercato statunitense acquistando vino da 500 aziende di tutto il mondo.
La prossima tappa è la Cina, in prospettiva il più grande mercato del mondo. Negli ultimi anni Masciarelli ha ampliato il proprio raggio di azione restaurando un castello e un borgo antico, con l’obiettivo di promuovere il turismo enologico. “Un percorso tra i segreti del vino, a stretto contatto con la terra e le sue produzioni - spiega - che sta registrando grande interesse tra i turisti stranieri, che cercano una conoscenza diretta dei prodotti, attraverso un’esperienza turistica e culturale al tempo stesso”. Masciarelli conclude rivendicando un altro primato: “Nelle scorse settimane ho firmato un piano di riqualificazione con il mio comune per migliorare la ricettività del territorio e programmare interventi destinati alla salvaguardia dell’ambiente. E la prima volta in Italia che viene firmato un accordo di questo tipo tra un privato e un’istituzione pubblica”.

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